Il sacerdote cubano Leandro NaunHung, noto per il suo operato comunitario nelle zone rurali di Santiago di Cuba, che promuove attraverso i suoi canali social, si è mostrato abbattuto nel venire a conoscenza della notizia che il regime cubano si sta preparando per futuri blackout di oltre 72 ore, situazione prevista nel Decreto 110 recentemente promulgato.
“Già! Spegni, Signore, tanto sofferenza inutile! Accelera il tuo ritorno, almeno per i cubani! Vieni subito a cercarci!” disse il padre della chiesa cattolica che condivide difficoltà e soluzioni precarie con i cubani delle zone rurali e più svantaggiate.
I suoi commenti sono stati pubblicati su Facebook di CiberCuba, in particolare nell’articolo che informava della decisione del regime cubano di instaurare un “regime speciale di contingenza elettrica” che sarà decretato ogni volta che il sistema elettroenergetico nazionale (SEN) sarà sopraffatto e a rischio di collasso, una situazione in cui il governo potrà pianificare interruzioni di corrente protratte per oltre 72 ore.
Con la pubblicazione questo martedì nella Gaceta Oficial del Decreto 110, il governo di Miguel Díaz-Canel ufficializza una sorta di “regime di eccezione” che, analogamente agli “stati di allerta, eccezione e assedio” comuni nelle costituzioni di molti Stati nel mondo, conferisce poteri eccezionali alle autorità per affrontare situazioni straordinarie e gravi.
Il nuovo quadro normativo approvato dal regime cubano rinforza le misure per controllare l'uso energetico in mezzo all'attuale crisi energetica che colpisce l'Isola, durante la quale si sono verificati crolli totali del SEN della durata superiore a 72 ore, come quello occorso il 18 ottobre scorso a causa dell'imprevista fermata della centrale termoelettrica Guiteras.
L'approvazione del Decreto 110 ha scatenato un'ondata di indignazione e commenti sui social media. Presentata come necessaria per affrontare l'inaudita crisi energetica che affligge il paese, la misura è stata percepita da gran parte della popolazione come un ulteriore colpo alla già precaria qualità della vita.
"Questo non ha fine! Quello che deve ancora arrivare... Dicembre sarà difficile", ha dichiarato NaunHung sui social di CiberCuba, esprimendo con la sua osservazione la paura di molti cubani che c'è ancora strada da fare prima di toccare definitivamente il fondo nella crisi energetica e strutturale che affligge il paese.
Domande frequenti sul Decreto 110 e la crisi energetica a Cuba
Che cos'è il Decreto 110 a Cuba?
Il Decreto 110 è una normativa emanata dal governo cubano che istituisce un "regime speciale di contingenza elettrica". Questo decreto consente di pianificare blackout superiori alle 72 ore quando il sistema elettroenergetico nazionale è sovraccarico e in procinto di collassare, conferendo poteri eccezionali alle autorità per gestire situazioni gravi.
Perché è stato implementato il Decreto 110?
Il Decreto 110 è stato attuato come misura per affrontare la grave crisi energetica che affligge Cuba. L'isola ha vissuto collassi totali del sistema elettrico, e la normativa mira a controllare l'uso energetico nei momenti critici per evitare un collasso totale del sistema.
Qual è stata la reazione della popolazione cubana di fronte al Decreto 110?
La reazione del popolo cubano è stata di indignazione e malcontento. La misura è vista come un nuovo ostacolo che peggiora la già precaria qualità della vita a Cuba. Molti cittadini, come il sacerdote Leandro NaunHung, hanno espresso la loro frustrazione e paura sui social media per l'impatto che questi prolungati blackout avranno sulla loro vita quotidiana.
Quali implicazioni ha per le zone rurali e svantaggiate di Cuba?
Le zone rurali e svantaggiate di Cuba sono particolarmente vulnerabili alle misure del Decreto 110. Queste aree affrontano già difficoltà significative, e i prolungati blackout possono aggravare la scarsità di risorse e ostacolare ulteriormente l'accesso ai servizi di base, complicando la vita quotidiana dei loro abitanti.
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