La corte d'appello respinge il caso contro Trump per documenti riservati in Florida

La Corte d'Appello rigetta il caso contro Trump per i documenti riservati in Florida, citando la politica del DOJ.

Donald Trump © Licencias Creative Commons / picryl.com
Donald TrumpFoto © Licenze Creative Commons / picryl.com

La Corte d'Appello dell'Undicesimo Circuito Federale degli Stati Uniti ha archiviato martedì il caso contro il presidente eletto, Donald Trump, per la cattiva gestione di documenti classificati trovati nella sua residenza in Florida a Mar-a-Lago, dopo che aveva lasciato la Casa Bianca nel 2021.

La decisione, presso la Corte d'Appello di Atlanta, è stata presa dopo una richiesta presentata dal procuratore speciale Jack Smith, il quale aveva chiesto l'archiviazione del caso sostenendo che la politica del Dipartimento di Giustizia (DOJ) impedisce di perseguire un presidente in carica per alcuni reati, ha riportato l'agenzia EFE.

In un breve comunicato, la corte ha reso noto di aver accolto la richiesta di archiviazione, che riguarda esclusivamente Trump, e non gli altri due accusati in questo caso: Waltine Nauta e Carlos de Oliveira. Questi continueranno a dover affrontare accuse relative alla gestione di documenti riservati.

Il procuratore Smith aveva richiesto la bocciatura di questo caso e di un altro legato al tentativo di interferire nei risultati delle elezioni del 2020.

Nel caso dei documenti classificati, Trump è stato accusato di aver trattenuto illegalmente materiali riservati dopo aver lasciato la Casa Bianca nel 2021, oltre a essere accusato di ostruzione della giustizia.

Tuttavia, il pubblico ministero ha sostenuto che, secondo le norme del DOJ, non è possibile perseguire un presidente in carica, e poiché Trump è stato rieletto, tale norma prevale.

La giudice federale Tanya Chutkan, in un tribunale di Washington, ha accettato lunedì la richiesta di archiviazione del caso relativo all'interferenza elettorale e all'assalto al Campidoglio del 2021, rappresentando così una nuova vittoria legale per l'ex presidente.

La chiusura di questi casi avviene in un contesto di crescente immunità legale per gli ex presidenti, dopo che la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, ha deciso a luglio che gli ex presidenti godono di una vasta immunità giudiziaria.

Nonostante le accuse e le indagini in corso, Trump ha utilizzato queste decisioni giudiziarie a suo favore, celebrando le sentenze come prova della sua "innocenza" e accusando i suoi oppositori di portare avanti una "persecuzione politica".

Trump, che ha affermato che se vincesse le elezioni del 2024 licenzierebbe il procuratore speciale Jack Smith, ha dichiarato sulla sua piattaforma Truth Social che la decisione di archiviare i casi è stata "un trionfo" e ha definito le accuse contro di lui "vuote e illegali".

Nonostante questo progresso legale, Trump continua a fronteggiare altri procedimenti giudiziari, compresi quelli legati a una condanna per falsificazione di registri commerciali a New York e accuse per aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 in Georgia.

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