Il recente passaggio dell'uragano Rafael per la provincia occidentale cubana di Artemisa ha lasciato una profonda crisi nel settore sanitario, con un totale di 119 centri colpiti in 11 comuni.
La provincia concentra il 62% dei danni registrati nel sistema sanitario a livello nazionale, il che rappresenta una seria sfida per l'assistenza medica di migliaia di persone nella regione, secondo i dati pubblicati dal Telecentro ARTV- Artemisa sui social media Facebook.
Fino ad oggi, sono state recuperate solo quattro strutture, corrispondenti a un modesto 3,3% di progresso nei lavori di recupero. Nel frattempo, la situazione si aggrava poiché il territorio non ha ancora il servizio elettrico ripristinato.
Impatto strutturale e perdita di attrezzature
L'impatto dell'uragano Rafael è stato particolarmente devastante per l'infrastruttura dei centri sanitari. Un totale di 54 strutture hanno subito danni ai loro tetti, comprese 11 che hanno perso le membrane impermeabilizzanti, e altre che hanno avuto problemi nei serramenti, nel vetro e nei controsoffitti, oltre a difficoltà nelle reti idrauliche, essenziali per il funzionamento quotidiano di questi centri.
La mancanza di forniture ha colpito duramente anche i servizi sanitari. Quattordici centri hanno perso serbatoi di acqua, fondamentali per il rifornimento continuo di ospedali e policlinici.
Inoltre, due generatori e due ambulanze sono risultati danneggiati, compromettendo la capacità di risposta in caso di emergenza. A ciò si aggiungono danni ai sistemi elettrici e di climatizzazione, che rendono difficile il mantenimento di condizioni adeguate per l'assistenza sanitaria e la conservazione di medicinali e vaccini.
Ospedali e policlinici in situazione critica
Gli ospedali di municipi chiave come Artemisa, Guanajay, San Cristóbal, San Antonio de los Baños e Mariel sono tra le istituzioni più gravemente colpite.
Le aree di terapia intensiva, le sale d'attesa e i corridoi di questi centri hanno subito danni strutturali significativi, il che ha influito direttamente sulla cura dei pazienti in stato critico e sull'operatività generale di questi spazi.
I policlinici in municipi come Bauta, Bahía Honda, Candelaria e Güira de Melena hanno registrato numerosi danni, con perdite di attrezzature e strutture che compromettono i servizi di assistenza primaria e di consulto medico.
Le farmacie e le case di cura per anziani in diverse località sono state anch'esse colpite, con gravi danni a tetti e finestre, rendendo difficile la continuità dell'assistenza alle persone anziane e il rifornimento di farmaci.
Recupero in corso e sfide da affrontare.
Fino a questo momento, le autorità sono riuscite a ripristinare il Policlínico Pedro Esperón e tre Centri Medici Familiari (CMF). Tuttavia, le necessità di riparazione sono ampie e urgenti.
Le squadre di emergenza sono al lavoro per il ripristino dei tetti, la riparazione delle attrezzature e la riorganizzazione dei servizi, al fine di garantire almeno il funzionamento essenziale dei centri più importanto della provincia.
Con più del 90% delle strutture ancora in fase di recupero, gli sforzi di ricostruzione devono intensificarsi per far fronte alla domanda di servizi sanitari in una provincia che continua a fare i conti con le conseguenze dell'uragano Rafael.
Verso le 16:20 di mercoledì scorso, l'uragano Rafael è entrato nel paese come un ciclone di categoria 3 nella scala Saffir-Simpson. Successivamente, intorno alle 19:00, è uscito dalla Baia di Cabañas, ad Artemisa, ridotto a categoria 2.
Per di più, gli artemiseños sono senza corrente da una settimana, dall'interruzione di corrente generale iniziata mercoledì scorso, che l'Unione Elettrica ha attribuito ai venti dell'uragano.
Sei giorni dopo il passaggio del meteoro, solo il 2% della provincia dispone di elettricità, come riportato lunedì nel Consiglio di Difesa Nazionale della Difesa Civile. La situazione elettrica continua a essere "molto complessa", nonostante l'invio di brigate da altri territori per rinforzare i lavori di riparazione.
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