La produzione di uova nella provincia di Sancti Spíritus ha raggiunto livelli critici, con una riduzione della produzione a zero per oltre una settimana a causa della mancanza di cibo per le galline, che sono rimaste fino a 12 giorni senza mangiare.
Aliesky Guevara Molina, direttore dell'azienda avicola di quella provincia, ha spiegato che la situazione è dovuta a un prolungato deficit alimentare che ha influenzato la salute e il peso degli animali, ma che non è responsabile dei prezzi elevati delle uova sul mercato.
"Per 12 giorni, gli animali sono stati senza cibo, il che ha notevolmente deteriorato la loro capacità produttiva", ha dichiarato Guevara in un'intervista al quotidiano Escambray.
Nonostante si preveda che la produzione riprenda tra il 10 e il 15 novembre, l'azienda ha affrontato costanti interruzioni nella fornitura di alimenti nel corso dell'anno, il che ha costretto al sacrificio di tra 45.000 e 50.000 galline.
La crisi alimentare è stata un tema ricorrente a Cuba, dove la scarsità di risorse per l'alimentazione animale ha portato alla diminuzione della produzione avicola, e perfino di altri settori come quello suino. In alcune province, come Las Tunas, la produzione di suini è quasi scomparsa a causa della mancanza di mangime nel 2021.
Guevara ha spiegato che la situazione è cambiata: "Abbiamo iniziato l'anno con un mangime a base di riso, ma le condizioni hanno oscillato. In diverse occasioni, gli animali sono stati senza cibo per giorni, il che ha avuto un impatto diretto sulla loro salute".
Dallo scorso luglio, la consegna di 10 uova per consumatore è stata interrotta in diverse occasioni a causa dell'instabilità dell'offerta.
Guevara ha chiarito, tuttavia, che l'Impresa Avícola non è responsabile della scarsità nel mercato nero, dove i prezzi dei cartoni da 30 uova superano i 4.000 pesos.
"Quei uova provengono da importazioni autorizzate per le mipymes e non fanno parte della nostra produzione", ha affermato il direttore, difendendosi dicendo che la mancanza di uova nel mercato non è il risultato di pratiche scorrete nell'azienda, ma di una crisi più ampia nel sistema alimentare del paese.
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