Proteste a Manicaragua di fronte alla sede del governo

I residenti di Manicaragua si sono radunati davanti alla sede del governo municipale gridando "Abbasso!" e "Abusatori!". Questa è una delle proteste che si uniscono a quelle avvenute in altre città ieri, dove i cittadini hanno richiesto soluzioni immediate per la crisi che colpisce l'isola.


Nella mattina del 21 ottobre, un gruppo di residenti di Manicaragua, comune di Villa Clara, si è radunato davanti all'edificio della sede del governo municipale per protestare pacificamente contro la difficile situazione che attraversa l'isola. Alcuni dei manifestanti erano a piedi nudi e altri senza camicia, mentre reggevano pentole in mano, presentandosi davanti alla sede che dispone di elettricità, sebbene molti quartieri del comune potessero essere al buio.

Sui social media sono stati diffusi video che mostrano diversi poliziotti in uniforme uscire dalla sede statale per confrontarsi con i manifestanti. Nelle registrazioni si odono slogan come “¡Abajo!” e “¡Abusadores!”, che esprimono il malcontento dei cittadini che chiedono risposte e soluzioni di fronte alla crisi che attraversa il paese.

Il 18 ottobre 2024, la crisi energetica a Cuba ha provocato un blackout di massa che ha lasciato milioni di cubani senza elettricità. Il malcontento della popolazione si è riflesso sui social media, dove i cubani hanno reagito indignati, mettendo in dubbio fino a quando avrebbe continuato questa situazione. Secondo i rapporti, il collasso del Sistema Elettroenergetico Nazionale (SEN) è stato causato dall'uscita della centrale termoelettrica Antonio Guiteras, che ha gravemente colpito l'isola. I cittadini hanno espresso la loro frustrazione per la mancanza di soluzioni efficaci da parte del governo.

Il 19 ottobre, un messaggio del popolo cubano sui social media ha esortato i leader a lasciare il potere. I cittadini hanno chiesto un cambiamento radicale, stanchi delle incessanti promesse disattese e di una crisi che sembra non avere fine. Nello stesso giorno, il corrispondente della CNN a Cuba, Patrick Oppmann, ha descritto la disperazione della popolazione, che ha espresso il desiderio di lasciare il paese a causa della mancanza di elettricità e di risorse essenziali. Il giornalista ha condiviso i sentimenti di molti cubani che affrontano quotidianamente le conseguenze del collasso energetico.

Il 20 ottobre, le proteste sono continuate a L'Avana e Santiago di Cuba, dove sono stati segnalati cacerolazos in vari municipi dopo oltre 48 ore senza elettricità. Nella capitale, i cittadini si sono mobilitati per chiedere il ripristino del servizio. Le immagini di Santiago di Cuba hanno mostrato persone in strada che richiedevano una soluzione immediata. Nel frattempo, a L'Avana, le proteste si sono intensificate con cacerolazos in diverse zone, incluso il quartiere Bahía, dove finalmente l'illuminazione è stata ripristinata grazie alla pressione dei manifestanti. Il malessere degli avventuriani è stato evidente nei numerosi video condivisi sui social.

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