L'amministrazione Biden non prevede di estendere lo stato legale di decine di migliaia di migranti venezuelani che sono arrivati negli Stati Uniti sotto il programma di protezione umanitaria attivato dal presidente nell'ottobre 2022 per i cittadini del paese sudamericano.
Funzionari statunitensi hanno confermato a CBS News che a partire da questo mese, lo stato di parole, che consente ai beneficiari di risiedere e lavorare legalmente negli Stati Uniti per due anni, comincerà a scadere per i primi gruppi di venezuelani arrivati nell'ottobre del 2022.
A differenza di altri gruppi, come i rifugiati afghani e ucraini, l'amministrazione ha deciso di non offrire un'estensione del parole per i venezuelani, il che lascerà molti di loro in un limbo legale.
Nel ottobre 2022 Biden ha approvato il programma di sponsorizzazione per i venezuelani e nel gennaio 2023 lo ha esteso ai cubani, haitiani e nicaraguensi, al fine di fermare i passaggi illegali attraverso il confine con il Messico.
Il 13 ottobre di quell'anno gli Stati Uniti rimandarono in Messico tutti i venezuelani che avevano attraversato il confine senza il permesso di viaggio.
La misura colpisce coloro che sono arrivati nel paese come parte di quel primo gruppo, beneficiato dal programma noto come CHNV.
Il programma offriva ai venezuelani una via legale per entrare negli Stati Uniti, a patto che avessero un patrocinatore residente nel paese.
Fino alla fine di agosto, circa 530.000 persone erano entrate sotto questa politica, delle quali circa 117.000 sono venezuelani.
Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) istruirà i venezuelani colpiti a richiedere un altro beneficio migratorio o a lasciare il paese.
Alcuni potrebbero qualificarsi per lo Status di Protezione Temporanea (TPS) se sono arrivati prima di luglio 2023, o cercare di richiedere asilo, anche se solo se possono provare persecuzione basata su motivi specifici.
La decisione potrebbe generare critiche da parte dei difensori dei diritti dei migranti, che sostengono che i venezuelani siano trattati in modo diseguale rispetto ad altri gruppi che sono entrati in condizioni simili.
Tuttavia, a un mese dalle elezioni presidenziali, la misura potrebbe placare i critici repubblicani, che hanno denunciato il programma CHNV come una via che elude i processi migratori stabiliti dal Congresso.
Lo scorso mese di settembre, un portavoce del Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS) ha avvertito che i migranti entrati nel territorio provenienti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela sotto il programma di parole umanitaria avranno solo due anni per regolarizzare il loro stato migratorio, altrimenti saranno deportati.
Nel 2023 è stato presentato un progetto legislativo bipartitico simile alla Legge di Regolamentazione Cubana, ma per i venezuelani, che concederebbe la residenza permanente negli Stati Uniti a migliaia di immigrati di quella nazione.
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