Il cimitero di Camagüey soffre abbandono tra nicchie aperte e lapidi distrutte.

Nicchie aperte, lapidi distrutte, sporcizia e accumulo di spazzatura è il panorama che regna nel cimitero.

Desidia y abandono en el cementerio de Camagüey © Collage Facebook / Memoria Cívica
Desiderio e abbandono nel cimitero di CamagüeyFoto © Collage Facebook / Memoria Cívica

Il Cimitero Generale di Camagüey, una delle necropoli in funzione più antiche di Cuba, presenta un panorama desolante, frutto della negligenza del regime.

Nichos aperti, lapidi distrutte, sporcizia e accumulo di immondizia ora fanno parte del paesaggio in questo luogo che una volta era simbolo di rispetto e solennità, ha riportato il sito web Memoria Cívica.

Captura di Facebook / Memoria Civica

Secondo il portale, la necropoli, nonostante la sua importanza storica, oggi affronta una preoccupante trascuratezza, come mostrano le immagini condivise.

Quello cimitero fu fondato nel 1814, in quella che allora era la periferia della Villa di Santa María del Puerto del Príncipe, quindi ha un profondo legame con la storia e la comunità locale.

La fonte citata ha aggiunto che la sua creazione era strettamente connessa con la Parrocchia del Cristo del Buen Viaje, eretta nel 1792, e che prima della sua creazione, le sepolture avvenivano nelle chiese della villa come La Soledad, Santa Ana e La Merced.

Tuttavia, la ricca storia di questo sito non lo ha salvato dal cadere vittima della negligenza. Non è un problema recente: dal 2019, numerose persone hanno segnalato sui social network il deplorevole stato di abbandono che subisce il cimitero di Camagüey, un problema che, per altro, non è esclusivo di questa città.

Recentemente, l'utente di Facebook Beatriz Alonso ha rivelato il deplorevole stato del Pantheon di Catalina Lasa e Juan Pedro Baró, nel Cimitero di Colón, L'Avana.

Captura di Facebook / Beatriz Alonso

Le immagini condivise mostrano i danni provocati dall'abbandono e dal vandalismo, che hanno gravemente colpito questo emblematico mausoleo. La situazione è arrivata a un punto così critico che, secondo Alonso, "i resti di Catalina e Juan Pedro sono stati trasferiti al Pantheon degli Emigrati".

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