Come era prevedibile dopo la fuoriuscita dal servizio della centrale termoelettrica Antonio Guiteras, per venerdì sono previsti grossi black-out a Cuba, con un deficit di circa 1000 MW.
Giovedì i tagli di corrente sono durati per 24 ore e sono continuati durante la notte di oggi. Alle 20:40 si è verificata l'impatto massimo, di 1085 MW, superiore ai 196 MW pianificati.
Secondo il rapporto dell'Unione Elettrica (UNE), venerdì alle 7:00 del mattino la disponibilità del sistema elettrico nazionale (SEN) era di 1980 MW e la domanda di 2350 MW, con un'impatto di 444 MW. Per mezzogiorno, il massimo impatto previsto era quasi il doppio, pari a 850 MW.
Per l'orario di punta, la UNE stima una disponibilità di 2160 MW e una richiesta massima di 3150 MW, con un deficit di 990 MW, quindi si prevede un'impatto di 1060 MW.
La cifra è inferiore ai 1085 MW registrati giovedì. Ma come spesso accade, quel giorno la previsione dell'UNE è rimasta al di sotto della realtà, quindi è molto probabile che i 1060 MW annunciati per lunedì restino anch'essi al di sotto.
In questo momento sono fuori servizio a causa di guasti, oltre alla Guiteras, tre unità delle centrali termonucleari Santa Cruz, Mariel e Felton. In manutenzione si trova un blocco della CTE Santa Cruz.
D'altra parte, la mancanza di carburante tiene fuori dal sistema 52 centrali di generazione distribuita, la piroga di Regla e la piroga di Santiago de Cuba, che rappresentano 435 MW colpiti, e inoltre ci sono limitazioni nella generazione termica di 416 WW.
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