Il regime cubano ha recentemente inaugurato tre parchi fotovoltaici a Cuba, donati dall'Agenzia Cinese per la Cooperazione e lo Sviluppo Internazionale.
Questo martedì, le autorità hanno sottolineato l'impegno di aggiungere 1.000 MW alla rete energetica cubana, attraverso futuri investimenti in parchi fotovoltaici. Tuttavia, tali proiezioni devono confrontarsi con la dura realtà di un sistema obsoleto e mal gestito.
La Cina ha donato diversi parchi fotovoltaici a Cuba. Tre sono già installati a Holguín e generano 4,4 MW.
All'inizio di giugno sono stati annunciati altri tre parchi solari installati a Santo Domingo, Villa Clara; Morón, Ciego de Ávila; e Miramar, Holguín. Generano un totale di 12 MW e sono sincronizzati con il Sistema Elettrico Nazionale (SEN).
Il giornalista filogovernativo Bernardo Espinosa ha sottolineato che i tre parchi solari distribuiti nelle province centrali sono solo un preludio all'"offensiva degli investimenti" che lo stato sta preparando.
Questo successo non risolve né affronta le radici del problema energetico che Cuba sta affrontando, un paese che da più di tre anni soffre di blackout giornalieri di sei fino a dodici ore, che si verificano su tutto il territorio.
La crisi energetica a Cuba si è approfondita a causa della mancanza di investimenti efficaci e della gestione inefficiente del regime cubano.
L'inaugurazione dei parchi fotovoltaici è un passo positivo, ma insufficiente per risolvere la crisi che colpisce Cuba. La popolazione ha bisogno di soluzioni sostenibili e immediate.
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