Gli Stati Uniti mantengono Cuba ai massimi livelli di allerta per il traffico di persone.

Oltre alle frequenti denunce per l'assunzione di medici in condizioni di "schiavitù moderna", il governo statunitense ritiene responsabile il regime cubano dell'assunzione di mercenari da parte della Russia per la guerra in Ucraina.

Médicos cubanos enviados a Venezuela y mercenarios cubanos en Ucrania © MINSAP - Captura de video Reddit /Ukraine/Russia War Report
Medici cubani inviati in Venezuela e mercenari cubani in Ucraina.Foto © MINSAP - Captura de video Reddit /Ukraine/Russia War Report

Un recente rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha confermato che Cuba rimarrà al massimo livello di allerta (Livello 3) a causa della mancanza di adempimento agli standard minimi per l'eliminazione della tratta di persone.

Questo livello indica che il governo cubano non solo non sta facendo sforzi significativi per affrontare questa problematica, ma persiste anche in pratiche governative che facilitano e traggono beneficio dal lavoro forzato.

Nonostante il governo cubano abbia approvato il Piano d'Azione Nazionale (PAN) 2023-2026 per contrastare la tratta, le misure risultano insufficienti di fronte alle accuse che si beneficia del lavoro forzato, in particolare attraverso il programma di esportazione della manodopera, che include le controverse missioni mediche all'estero.

Pratiche di sfruttamento lavorativo.

Il rapporto rivela che il governo cubano continua a dispiegare lavoratori all'estero in condizioni coercitive e ingannevoli.

Spesso, questi lavoratori, molti dei quali professionisti del settore sanitario, hanno i loro passaporti e credenziali professionali confiscati, sono sottoposti a rigorosi coprifuochi e sorveglianza, e ricevono salari molto al di sotto di quanto promesso.

Il governo trattiene una parte significativa dei loro stipendi e non fornisce loro informazioni adeguate sui termini dei loro contratti, i quali variano da un paese all'altro.

Inoltre, le autorità minacciano e puniscono i lavoratori e le loro famiglie se cercano di abbandonare il programma. Queste pratiche sono state ampiamente documentate da vittime, ONG, organizzazioni internazionali e governi stranieri, che accusano funzionari cubani di facilitare gravi abusi contro i diritti umani e il lavoro forzato.

Uno degli aspetti più preoccupanti è che il governo cubano continua a inviare i suoi cittadini a lavorare in condizioni di sfruttamento in Paesi dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina e dei Caraibi, tra gli altri.

In molti di questi luoghi, i lavoratori cubani vengono impiegati in programmi che rientrano nell'ambito della schiavitù moderna. Questi programmi vengono presentati come missioni di solidarietà, ma in realtà sono meccanismi di sfruttamento lavorativo che generano entrate significative per il governo cubano, ha sottolineato il Rapporto.

Deficit nell'accertamento dei reati.

Il governo cubano ha mostrato una significativa diminuzione negli sforzi di individuazione, processo e condanna dei reati di tratta. Secondo i dati ufficiali più recenti, nel 2022 sono state identificate solo sei vittime di tratta sessuale, il numero più basso degli ultimi dieci anni. Inoltre, non sono state riportate investigazioni, processi o condanne per tratta lavorativa.

L'articolo 363.1 del codice penale cubano penalizza il lavoro forzato e alcune forme di sfruttamento sessuale, con pene che vanno da sette a 15 anni di prigione. Tuttavia, la legge non include disposizioni chiare per i casi di sfruttamento sessuale su minori, rendendo difficile la protezione efficace di questi soggetti vulnerabili.

Nonostante la gravità di queste accuse, le autorità cubane non hanno compiuto sforzi sufficienti per investigare o perseguire i responsabili di questi crimini.

In molti casi, gli stessi funzionari del governo sono coinvolti nelle reti di tratta, creando un clima di impunità e complicando ulteriormente la lotta contro tali pratiche. Secondo il Rapporto del Dipartimento di Stato, la complicità delle autorità non solo agevola lo sfruttamento lavorativo e sessuale, ma scoraggia anche le vittime dal denunciare gli abusi per paura di ritorsioni.

Contesto internazionale

Il governo cubano affronta anche accuse di complicità nel reclutamento fraudolento di cubani per combattere nell'invasione russa su larga scala dell'Ucraina.

In questo senso, si segnala che ufficiali cubani avrebbero facilitato il viaggio dei reclute accelerando l'emissione dei passaporti e omettendo i timbri di uscita, il che è interpretato come un tentativo di negare la loro conoscenza su tali movimenti.

Secondo i report, alcuni cittadini cubani sono stati ingannati con promesse di lavoro in Russia, solo per trovarsi costretti a partecipare al conflitto armato una volta arrivati a destinazione.

Le autorità cubane sono state accusate di essere complici in questo tipo di reclutamento, facilitando documenti di viaggio e assicurandosi che questi movimenti non vengano rilevati ufficialmente.

Questa situazione ha generato una preoccupazione significativa a livello internazionale e ha messo ancora più in evidenza le carenze del governo cubano nella protezione dei suoi cittadini.

In questo contesto, le organizzazioni internazionali e i governi stranieri hanno intensificato la loro sorveglianza e pressione sul governo cubano, esortando a una riforma urgente ed efficace delle politiche sulla tratta delle persone.

La comunità internazionale continua a chiedere azioni concrete e trasparenti che mettano fine a queste pratiche e proteggano i diritti umani dei cittadini cubani.

Impatto sulle vittime

Le vittime della tratta a Cuba affrontano una doppia sfida: da un lato, lo sfruttamento e gli abusi diretti derivanti dalle condizioni di lavoro coercitive; dall'altro, la mancanza di protezione e supporto da parte del governo.

Le poche vittime che riescono ad essere identificate non ricevono l'attenzione adeguata e, in molti casi, sono rivittimizzate da un sistema che le ignora o le penalizza per aver cercato di sfuggire allo sfruttamento.

Nel 2022, sono state identificate solo sei vittime di tratta sessuale a Cuba, un numero sorprendentemente basso considerando la portata del problema. La mancanza di procedure formali per l'identificazione e la protezione delle vittime, insieme alla dipendenza dall'autoidentificazione, riflette una mancanza di impegno effettivo da parte del governo cubano nel affrontare questa crisi umanitaria.

Le ONG e le organizzazioni per i diritti umani continuano a denunciare la mancanza di volontà politica e risorse dedicate alla lotta contro la tratta di esseri umani nell'isola.

Nelle sue conclusioni, il rapporto raccomandò al governo cubano di attuare riforme strutturali per proteggere i propri cittadini e rispettare gli standard internazionali nella lotta contro la tratta di persone.

Asimismo, ha chiamato la comunità internazionale a continuare a esercitare pressioni e offrire sostegno per garantire che questi cambiamenti vengano attuati e che le vittime ricevano la giustizia e la protezione che meritano.

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