Il deputato del municipio Holguín di Sagua de Tánamo, Yusuam Palacios Ortega, ha incontrato il Ministro dell'Energia e delle Miniere, Vicente de la O Levy, per valutare i piani del ministero in relazione all'approvvigionamento energetico in quella località.
Ciò si rifletteva nel suo social networks il funzionario del Museo Fragua Martiana e segretario esecutivo della Società Culturale José Martí, Diego Antonio de la Torre Castro, che era presente all'incontro di Palacios Ortega con il ministro.
“Sensibilità, impegno, riposo zero, dedizione totale; caratterizzano il nostro Ministro dell'Energia e delle Miniere Vicente de la O Levy, un'espressione che si riflette nel resto dei lavoratori del settore", ha affermato De la Torre Castro in un post su Facebook in cui ha condiviso una fotografia scattata durante l'incontro.
Secondo le sue parole, il deputato ha esaminato “gli approcci legati all’organizzazione, corrispondente a Sagua de Tánamo”.
“Si lavora tanto, con idee innovative, la fatica è tanta. Con tanto cuore, convinti che insieme andremo avanti”, ha concluso il funzionario, senza fornire alcuna informazione né sul contenuto né sui risultati dell'incontro.
I propagandisti del regime cubano sono molto impegnati in questi giorni nel tentativo di generare una corrente d’opinione che neutralizzi l’inquietudine che si diffonde nell’opinione pubblica cubana.
Per adesso, l’indignazione trova il suo canale maggioritario attraverso i social network, dove i cubani vanno a lamentarsi degli insopportabili blackout, delle carenze, dell’inflazione e della crisi generalizzata che diffonde povertà ed esclusione sociale a strati sempre più ampi della popolazione.
La società civile, però, avverte Questo disagio crescente può trovare altri canali e portare a proteste spontanee, come è accaduto in precedenti occasioni in contesti critici come quello attuale, in cui i cubani sono scesi in piazza per esprimere la loro indignazione per i blackout e il collasso dei servizi pubblici.
Lo stesso regime lo sa e lo considera addirittura una possibilità., come ha rivelato il MININT sui suoi social network a metà aprile. Secondo l’istituzione repressiva per eccellenza del regime cubano, la colpa di questo possibile scenario è del governo degli Stati Uniti e dei politici di quel paese che incitano al disordine pubblico.
A metà dicembre dello scorso anno, Palacios Ortega attaccò la società civile cubana critica nei confronti del regime, qualificandoli come "esseri di bassa anima", considerandoli immorali per aver attaccato il governo.
Palacios Ortega ha sottolineato le qualità che, a suo avviso, dovrebbe avere un avversario: "L'opposizione, se è vero, segnala l'errore, fa una proposta, ma con dignità ed etica".
Riconosciuto per essere uno dei più fedeli difensori del regime cubano e per i suoi interventi insoliti e folli che lo hanno messo nel mirino delle critiche e del ridicolo sui social network cubani, le dichiarazioni di Palacios Ortega continuano a essere oggetto di sarcasmo in social networks.
Si è dimesso nel gennaio 2023 dalla carica di presidente del Movimento giovanile marziano, Palacios Ortega continua la sua opera di propaganda come deputato dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), in rappresentanza degli elettori di Sagua de Tánamo.
Tre giorni prima scoppio delle proteste avvenuto lo scorso 17 marzo (17M), i cubani indignati dai continui e prolungati blackout hanno rotto le vetrate dal Negozio Panamericano "La Montañesa" a Sagua de Tánamo.
Nel settembre 2023, Holguín era nota per essere la provincia cubana dove verrebbero costruiti più parchi fotovoltaici da una donazione dalla Cina di oltre 114 milioni di dollari. I comuni di Banes, Sagua de Tanamo, Rafael Freyre, Urbano Noris, Gibara e il capoluogo di provincia, verrebbero scelti per ospitare le strutture.
Tuttavia, fino ad oggi, la donazione milionaria cinese non è servita a nulla, dato che le prove indicano che a Sagua de Tánamo, come nella maggior parte dei municipi del paese (soprattutto quelli dell’Est di Cuba, ma anche nella capitale), continuano i blackout prolungati e giornalieri.
Prima dello scoppio di 17M, i resoconti delle reti segnalavano che anche in altre località del paese i cubani protestavano contro la crisi generalizzata e la blackout fino a 17 ore al giorno.
La gente ha protestato per le strade di Holguín, e a Camagüey diversi cubani hanno rotto vetrine e un policlinico. A Cienfuegos, un giovane è uscito in strada con un machete e ha distrutto un'auto appartenente al governo provinciale. Manifesti contro il regime sono apparsi all'Avana e in diverse zone di Artemisa, soprattutto a San Antonio de los Baños e Alquízar.
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