Mentre il popolo di Santiago di Cuba protestava per le strade chiedendo "cibo e corrente" e "Patria e Vita", il regime castrista ha attivato il suo "esercito digitale" per trasmettere al mondo un'atmosfera di apparente tranquillità.
I profili di aziende statali, dirigenti, giornalisti di regime e persino professionisti di altri settori costituiscono quel grande "nido di api", come sono stati definiti i troll, il cui operato si attiva sui social media su chiamata degli agenti della Sicurezza dello Stato.
Immagini di strade deserte o con pochissime persone costituiscono il messaggio con cui il governo cerca di dimostrare che nelle strade di Santiago di Cuba è impossibile che accada qualcosa.
L'ex spia cubana Gerardo Hernández Nordelo, sul suo profilo nella rete sociale X, ha condiviso un'immagine che mostrava la calma che regnava in città, in particolare nella strada che lui ha definito "carretera del Morro", dove nel primo pomeriggio di questa domenica si sono susseguite le proteste.
Hernández, completamente all'oscuro, ha pubblicato una foto di avenida Garzón, di fronte alla sede del PCC in città, come se fosse la zona delle proteste.
L'area in cui si trova abitualmente l'edificio del partito è fortemente sorvegliata da agenti di protezione, poliziotti e, non di rado, membri dell'esercito, noti come berreti rossi o berreti neri.
In un articolo evidentemente affrettato, poiché l'ordine di combattere “era stato dato”, una giornalista della provincia ha pubblicato che Beatriz Johnson, principale leader del territorio, si è “perdonata” nel luogo delle proteste.
Molte delle immagini attualmente pubblicate di una "Santiago di Cuba in totale tranquillità" si riferiscono alle zone più centrali della città, luoghi che sono fortemente protetti dalla polizia.
Le proteste di questa domenica si sono svolte in una delle numerose periferie santiagueras "priorizzate durante i blackout", dove i blackout superano le 12 ore giornaliere, lontano dalle aree in cui l'"esercito digitale" mostra pace e tranquillità.
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