Aleida Guevara: "Che un lavoratore non possa vivere con il proprio stipendio è un problema serio che la Rivoluzione cerca di risolvere".

L'obiettivo non è diventare milionari, ma neanche far sì che le famiglie dipendano dalle rimesse dall'estero.

Aleida Guevara March © Prensa Latina
Aleida Guevara MarchFoto © Prensa Latina

Questo articolo risale a 6 anni fa.

La pediatra cubano-argentina Aleida Guevara Mach, figlia minore del guerrigliero Ernesto 'Che' Guevara e militante attiva del Partito Comunista di Cuba, ha ammesso oggi che lo stipendio dei cubani non è sufficiente per vivere, ma che il Governo "cerca di risolvere" questo problema.

Che un lavoratore nostro non possa comprare tutte le cose necessarie per vivere con lo stipendio che riceve è un problema serio che la Rivoluzione affronta e cerca di risolvere", ha detto in dichiarazioni all'agenzia di stampa statale Prensa Latina in occasione della giornata per il compleanno di suo padre.

Secondo Guevara, la questione dei salari a Cuba ha bisogno di attenzione, anche se "l'obiettivo non è" che i cubani diventino "milionari". "L'obiettivo non è diventare milionari, ma neanche far sì che le famiglie dipendano dalle rimesse dall'estero", ha sottolineato.

La dottoressa, che collabora anche con il Centro Studi Che Guevara sull'isola, ha ammesso che lo Stato dovrebbe migliorare l'economia del paese. "Questo è innegabile", ha sottolineato, "il Che dovrebbe essere più presente nella nostra economia", ha sostenuto.

“Se solamente si pensa al portafoglio, a come vivere meglio, si può dimenticare che stiamo cercando una società diversa, e questo è un pericolo reale negli ultimi tempi”, ha aggiunto Guevara, che ha anche ammesso che “a Cuba molte cose sono state trascurate” durante il Periodo Speciale.

In quel momento, ha detto, "erano state cercate soluzioni, forse non le migliori, ma erano quelle date dalle circostanze. Ora abbiamo il tempo di trovarne altre: correggere è una delle belle qualità del processo rivoluzionario", ha commentato.

Aleida Guevara è stata intervistata in occasione della giornata del 90º anniversario della nascita del Che, una data che la stampa filo-governativa sfrutta per rafforzare il mito del "combattente eroico", una delle figure più esaltate dalla propaganda comunista a Cuba.

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