Ritenuti per mesi: L'oscuro imbuto che intrappola le auto importate a Cuba



Decine di cubani affrontano corruzione e abbandono vedendo le loro auto importate trattenute per mesi nei porti di Cuba. I proprietari denunciano pagamenti illegali, degrado e mancanza di risposte ufficiali.

Auto importata a CubaFoto © Facebook Yarenny Avila

Decine di cubani denunciano che i loro veicoli importati sono trattenuti da mesi nei porti, come Mariel, e nelle strutture di Transimport, senza spiegazioni ufficiali e esposti al deterioramento a causa del sale, della pioggia e del sole.

I testimonianze raccolte da CiberCuba descrivono un modello di corruzione, abbandono e impunità che colpisce centinaia di famiglie all'interno e all'esterno dell'isola.

“Molti auto sono stati lasciati all'aperto per mesi, quando i proprietari li riprenderanno saranno arrugginiti”, assicura uno degli interessati, che sta aspettando da più di tre mesi.

Altri concordano sul fatto che “i lavoratori del porto trattengono intenzionalmente i carrelli finché non si paga fuori; solo in questo modo li liberano”.

La maggior parte dei commenti afferma di aver ricevuto richieste tra 500 e 2.000 dollari per "accelerare" la consegna.

Facebook Solo per acquirenti di auto moderne a Cuba

“Se non paghi, non c’è macchina. Tutto funziona così. Devi mandare soldi extra per farti mettere in cima”, spiega un altro cubano che ha il suo veicolo fermo da agosto.

Le conseguenze del ritardo sono devastanti. Quando ritirano i veicoli, li trovano “senza batteria, senza pneumatici, con parti cambiate, mancanti o danneggiati”.

Altri denunciano furti di carburante e vandalismo nelle aree portuali. “Ero al porto e ho visto tutte le auto. È un crimine vederle lì senza poterle consegnare”, racconta un testimone.

Alla corruzione si aggiungono il deterioramento e la mancanza di trasparenza. “Per incassare il pagamento sono rapidi; per consegnare, è un problema”, lamenta un'affetta.

In quasi tutti i casi, i proprietari affermano che le autorità non rispondono alle chiamate né forniscono spiegazioni, e che le istituzioni si incolpano a vicenda.

Il timore di sequestri cresce. “Il governo si terrà molti di quegli autoveicoli e li darà a dirigenti”, teme un altro denunciante.

Nel frattempo, decine di auto continuano a rimanere bloccate, ossidate e dimenticate nei porti cubani, trasformate in simbolo di un sistema burocratico e corrotto che divora le speranze di coloro che hanno sognato di recuperare il proprio investimento.

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Redazione di CiberCuba

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