Cubano arrestato in Namibia per frode con criptovalute si dichiara innocente

Durante un'udienza in Namibia, 14 accusati di frode con criptovalute hanno negato le accuse. Tra loro, un cubano che affronta reati di truffa, tratta e soggiorno illegale.


Il cittadino cubano Carlos Batista Valdés, arrestato in Namibia per il suo presunto coinvolgimento in una vasta rete internazionale di frodi con criptovalute, si è dichiarato innocente giovedì, insieme ad altri tredici accusati, durante un'udienza tenutasi presso il tribunale di Windhoek, capitale di quel paese.

Secondo quanto riportato dal quotidiano The Namibian, tutti gli implicati hanno negato i 222 capi di accusa che affrontano, tra cui uno per frode, uno per crimine organizzato (racketeering), 98 per traffico di esseri umani e 98 per uso di servizi di vittime di tratta.

Affrontano anche accuse per aver lavorato in Namibia senza permessi e per essere rimasti nel paese dopo la scadenza dei loro visti.

Nessuno degli accusati ha offerto una spiegazione formale della sua dichiarazione né ha effettuato confessioni davanti alla magistrata Monica Andjaba, che ha deciso di rinviare il caso al 31 luglio, data in cui la procura generale della Namibia dovrà pronunciarsi su come procedere nel processo penale.

La presunta estafa, che è emersa nell'ottobre 2023 con l'arresto di 15 persone, sarebbe stata eseguita attraverso un'azienda registrata in Namibia chiamata Raylon Investment, che ha impiegato più di 150 namibiani a Windhoek, secondo la procuratrice generale Martha Imalwa.

Lo schema avrebbe operato attraverso la creazione di identità false su piattaforme digitali, con le quali si stabiliva comunicazione con vittime a livello internazionale per guadagnarsi la loro fiducia e persuaderle a investire denaro in presunte opportunità legate alle criptovalute.

Le autorità stimano che il frode abbia raggiunto un importo di 465.400 dollari statunitensi, equivalenti a circa 9 milioni di dollari namibiani.

Tra gli accusati figurano 10 cittadini cinesi, un singaporiano, tre namibiani e il cubano Carlos Batista Valdés. Tutti si trovano in libertà su cauzione mentre continua il procedimento legale.

La cittadina cinese Li Zirian, una delle accuse, non si è presentata alle udienze del 31 marzo né a quella di giovedì scorso, motivo per cui il tribunale ha emesso un ordine di arresto, nonostante fosse stata rilasciata su cauzione di 70.000 dollari namibiani nel settembre 2023.

Fino ad ora, non sono stati rivelati dettagli specifici riguardo al ruolo del cittadino cubano all'interno della struttura dello schema, né se avesse legami diretti con l'azienda Raylon Investment o con le sue vittime, e inoltre il caso rimane sotto inchiesta attiva.

Domande frequenti sul caso di truffa con criptovalute in Namibia

Chi è Carlos Batista Valdés e perché è stato arrestato in Namibia?

Carlos Batista Valdés è un cittadino cubano arrestato in Namibia per la sua presunta partecipazione a una rete internazionale di frode con criptovalute. Si trova, insieme ad altri tredici accusati, ad affrontare 222 capi d'accusa, tra cui frode, crimine organizzato e traffico di esseri umani. Il caso è attualmente in fase giudiziaria e si prevede che la procura della Namibia si esprima a luglio su come procedere.

Come operava la rete di truffa con criptovalute in Namibia?

La rete operava attraverso un'azienda registrata in Namibia chiamata Raylon Investment. Venivano utilizzate identità false su piattaforme digitali per persuadere vittime internazionali a investire in opportunità false con criptovalute. La frode ha raggiunto un importo stimato di 465.400 dollari statunitensi e impiegava più di 150 namibiani nella capitale. Lo schema è stato scoperto nell'ottobre 2023 dopo l'arresto di 15 persone.

Qual è il legame tra il caso di truffa in Namibia e l'uso delle criptovalute a Cuba?

Aunque non ci sono prove dirette di connessione, il caso in Namibia evidenzia l'attenzione crescente verso le criptovalute a Cuba, dove il regime ha iniziato a integrare questi asset nella sua economia. Un'azienda lituana, EBIORO UAB, ha ricevuto l'autorizzazione per operare con criptovalute a Cuba, cercando di modernizzare il sistema economico. Questo avviene in un contesto in cui il regime cubano cerca alternative per gestire trasferimenti internazionali a causa delle restrizioni esistenti.

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Redazione di CiberCuba

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