"Per questo è rimasto": El Micha canta davanti a un pubblico scarso all'hotel Meliá Santiago de Cuba

El Micha ha suonato nell'hotel Meliá Santiago de Cuba davanti a un pubblico ridotto, riflettendo l'impatto della sua controversa relazione con l'esilio cubano e della crisi economica sull'isola.

Immagini del concertoFoto © Facebook / Yosmany Mayeta Labrada

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Il reguetonero cubano El Micha si è esibito presso l'hotel Meliá Santiago de Cuba nell'ambito di una pool party organizzata da Caribbean Passion, ma l'evento ha lasciato più ombre che luci.

Nonostante la promozione del concerto come uno spettacolo esclusivo e la presunta grande aspettativa creata sui social media, le immagini dell'evento hanno mostrato una partecipazione ridotta.

El Micha, che è stato oggetto di molte critiche per la sua posizione riguardo all'esilio e il suo ritorno sull'isola, ha offerto la sua esibizione il 15 febbraio come parte di una serie di eventi che includevano anche artisti come Diván, Vakero e Adalberto Álvarez y su Son.

Tuttavia, lontano da una grande affluenza, il concerto ha evidenziato la difficoltà di attirare pubblico nella città orientale, in un contesto segnato da una grave crisi energetica, da una carenza generalizzata e dalla parziale dollarizzazione dell'economia avviata dal regime cubano.

Il giornalista indipendente Yosmany Mayeta Labrada è stato uno dei primi a commentare l'evento su social media, dove ha ironizzato sulla situazione del reguetonero: "Per questo è rimasto El Micha, a cantare da una pista all'altra, senza mettere in tasca i verdi del capitalismo".

Nella sua pubblicazione, ha aggiunto che la maggior parte dei partecipanti all'evento non erano cubani che guadagnano in valuta nazionale, ma persone con accesso a rimesse inviategli dall'estero.

Captura di schermo Facebook / Yosmany Mayeta Labrada

La polemica attorno a El Micha e la sua relazione con l'esilio cubano

La controversia attorno a El Micha non è nuova e risale alle sue dichiarazioni di settembre 2024, quando affermò in un'intervista con Tony Dandrades che il suo pubblico è stato creato dai cubani, non dalla gente di Miami.

In questa intervista, El Micha ha espresso la sua decisione di continuare a vivere a Miami, ma di viaggiare costantemente a Cuba per tenere concerti. "Mi sono reso conto di chi sono, da dove vengo", ha dichiarato, difendendo il suo diritto a lavorare sull'isola senza coinvolgersi in questioni politiche.

La sua postura ha generato forti critiche tra i cubani esiliati, che lo hanno accusato di voltare le spalle a chi lo ha sostenuto all'estero. "Dimmi cosa devo fare per cantare a Cuba", gli ha chiesto sui suoi social il rapper esiliato cubano El B.

Altri hanno ritenuto che le sue parole minimizzassero l'impegno di coloro che hanno lottato contro il regime cubano e che i suoi continui viaggi nell'isola fossero una dimostrazione della sua indifferenza di fronte alla repressione e alla crisi nel paese.

Inoltre, El Micha ha insistito sul fatto che la sua relazione con Cuba è emotiva e artistica, non politica, qualcosa che sembra non sentisse quando compose il brano di protesta "Un sueño". In diverse occasioni ha affermato che "Cuba gli guarisce l'anima" e che ha bisogno di essere sull'isola per sentirsi completo.

Tuttavia, questa posizione ha continuato a polarizzare la comunità cubana a Miami, dove molti lo considerano un artista che ha tradito i valori dell'esilio, e ci si chiede come possa “guarire l'anima” di una società oppressa senza diritti né libertà.

Il sostegno da Cuba: Cubadebate e Gerardo Hernández

In questo contesto, El Micha ha ricevuto supporto all'interno di Cuba, in particolare da parte dei media ufficiali.

Nel settembre del 2024, il portale Cubadebate ha pubblicato un articolo a difesa del reguetonero dopo un'intervista controversa in cui l'artista ha abbandonato un programma a Miami quando gli è stato chiesto riguardo ai suoi viaggi a Cuba.

Secondo Cubadebate, El Micha "è esploso di fronte al tradizionale sfruttamento" a cui sono sottoposti gli artisti cubani in esilio, accusando i media di Miami di richiedere dichiarazioni politiche come un "pedaggio" per lavorare in Florida.

Nella stessa linea, l'ex spia cubana e coordinatore nazionale dei CDR, Gerardo Hernández Nordelo, è intervenuto in difesa del reguetonero, affermando sui social media che "a Miami ci sono inquisitori che dicono di essere partiti 'cercando libertà', e ora non solo hanno paura di uscire dalla fila, ma vogliono incenerire chi si discosta".

Per Hernández Nordelo, la polemica intorno a El Micha è un riflesso del presunto controllo ideologico che l'esilio esercita sugli artisti cubani.

Un concerto che evidenzia un declino

Oltre alla polemica, il risultato del suo concerto a Santiago di Cuba ha lasciato immagini poco incoraggianti, in cui è evidente la scarsa produzione dell'evento, la limitata partecipazione del pubblico e la mediocrità del palco e dello spettacolo.

Sebbene la musica di El Micha continui a essere popolare in alcuni settori, la mancanza di pubblico all'evento ha messo in evidenza che la sua posizione ambigua rispetto alla dittatura gli è costata dentro e fuori dall'isola.

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Redazione di CiberCuba

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