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Come in una partita a scacchi, l'ex presidente Donald Trump muove le sue pedine nel campo elettorale americano e ha promesso di concedere la residenza permanente automatica (green card) a quegli immigrati che si laureano.
Dopo la strategia recentemente proposta dall'amministrazione dell'attuale presidente Joe Biden, che offre la possibilità di regolarizzare i coniugi di cittadini americani, i laureati delle università locali e coloro che sono entrati nel paese da bambini, la proposta del precandidato repubblicano rappresenta un cambio di 180 gradi nella sua posizione riguardo al fenomeno migratorio.
Come un modo per garantire un ulteriore sostegno alle sue aspirazioni di ritorno alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato nel podcast “All-In” che "se ti laurei in un'università, credo che dovresti ottenere automaticamente, come parte del tuo diploma, una carta verde per poter rimanere in questo paese".
Nel programma trasmesso giovedì, ha aggiunto che il progetto che verrà avviato include anche le case di studi superiori comunitari, "chiunque si laurei in un'università. Ci vai per due o quattro anni", ha sottolineato l'agenzia EFE.
La misura rappresenta un cambiamento radicale nella sua posizione, considerando che è stato uno dei principali critici dei programmi attuati da Biden e che durante la sua amministrazione (2017-2021) ha adottato una politica di linea dura, definendo gli individui senza documenti come criminali e violatori.
Con la promessa di affrontare questa questione fin dal primo giorno del suo mandato, il repubblicano ha fatto un passo indietro nelle sue dichiarazioni, quando ha affermato di deportare un numero maggiore di immigrati, ritenuti, a suo avviso, responsabili della perdita di posti di lavoro e dell'esaurimento delle risorse governative.
In questo modo, Trump muove le sue pedine sullo stesso terreno di Joe Biden, il quale cerca di "promuovere l'unità familiare nel processo di immigrazione" con una legge che consente anche di gestire la residenza nel territorio nazionale, un'opzione che era impossibile con la regolamentazione precedente.
Il nuovo processo, che terrà conto del tempo trascorso nel paese e del fatto che non rappresentino una minaccia per la sicurezza pubblica o nazionale, avrà un impatto positivo su circa mezzo milione di migranti, di cui 50.000 sono figli di cittadini statunitensi. Questi avranno un periodo di tre anni per richiedere la residenza permanente, una volta che le autorità esamineranno il loro caso e riceveranno l'approvazione della loro domanda.
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