
Video correlati:
A meno di tre mesi dall'inizio del VI Classico Mondiale di Baseball, l'incertezza riguardo al roster della Nazionale Cubana si approfondisce con la decisione del giardiniere dei Los Angeles Dodgers, Andy Pages, di rinunciare alla sua partecipazione al torneo.
Inizialmente, il giocatore aveva accettato di far parte della selezione, ma recenti rapporti indicano che ha cambiato idea.
Secondo quanto pubblicato su X da Daniel De Malas, CEO del media Swing Completo, fonti da Cuba hanno confermato che Andy ha notificato alla Federazione Cubana di Baseball (FCB) di non essere disponibile né interessato a giocare per la Nazionale nel Clásico Mondiale.
Tra i fattori che avrebbero influenzato la sua decisione, spicca il rifiuto della FCB di includere nel roster giocatori cubanoamericani, come nel caso di Zach Neto, membro dei Los Angeles Angels, che aveva espresso il suo desiderio di partecipare.
Inoltre, la nomina di Germán Mesa a manager della nazionale non è gradita ai giocatori delle Major League per unirsi alla squadra.
Il cambio di postura del giardiniere pinareño ha suscitato interrogativi tra gli appassionati e gli esperti, poiché si trattava di uno dei nomi di maggiore rilevanza nella convocazione iniziale.
Secondo Swing Completo, la decisione evidenzia una delusione verso la politica di esclusione dei cubanoamericani, che è stata percepita come un ostacolo per formare un lineup più competitivo.
Nei primi momenti del progetto, la FCB aveva promesso di riunire un gruppo potente in grado di avanzare nella classificazione del torneo internazionale che si svolgerà a marzo, ma l'esclusione di giocatori chiave ha ridotto le aspettative e ha portato alcuni giocatori a rivalutare la propria partecipazione.
Secondo l'analisi dei media specializzati, l'assenza di Pages e di altri giocatori importanti potrebbe influenzare le aspirazioni della squadra Cuba di raggiungere un posto sul podio del Clásico Mondiale.
Il caso di Pages riflette non solo la tensione tra la Federazione e i giocatori di baseball cubanoamericani, ma anche la difficoltà di mantenere la competitività della selezione nazionale di fronte a politiche interne che limitano l'inclusione dei talenti disponibili nelle Major League.
Archiviato in: