L'attrice cubana Maikel Amelia esorta a “vivere con più amore in mezzo al caos” sistemico che soffoca Cuba



Maikel Amelia Reyes esorta a vivere con amore di fronte alla crisi a Cuba, sottolineando l'importanza della gratitudine e della responsabilità personale. Critica il degrado sociale e invita a un cambiamento basato sul rispetto e sulla gentilezza.

L'attrice afferma di sentire la mancanza di "desiderarci bene l'un l'altro senza che ci sia di mezzo la meschinità"Foto © Facebook/Maikel Amelia e Iglesia Metodista a Cuba

Video correlati:

La attrice cubana Maikel Amelia Reyes ha pubblicato un ampio messaggio sui social media che, in meno di un giorno, ha accumulato decine di migliaia di reazioni, invitando a “vivere con più amore” in mezzo alle molteplici crisi in cui si trova immersa Cuba.

In un suo post condiviso questo sabato sul suo profilo di Facebook, l'attrice riconosce che Cuba sta vivendo tempi “difficilissimi”, caratterizzati da carenze materiali, black-out, malattie e la frammentazione familiare causata dall'emigrazione, ma insiste sul fatto che anche in questo contesto ogni persona conserva la capacità di scegliere come affrontare la realtà.

Captura di Facebook/Maikel Amelia

Reyes descrive il dolore della distanza dalla madre, dal fratello e da altri familiari, così come l'impossibilità economica di riunirsi con loro frequentemente.

Eppure, afferma di essere costretta a scegliere la gratitudine e la pienezza, convinta che assumere la responsabilità personale permetta di smettere di incolpare gli altri per la propria sfortuna.

Il testo difende l'idea che la miseria materiale sia stata accompagnata da una degradazione spirituale ed emotiva, visibile —secondo l'attrice— nell'aumento dell'odio, della invidia e dell'aggressività sociale.

Captura di Facebook/Maikel Amelia

“Mi manca vedere le persone gentili tra loro, gli odori di carbone mescolati con carne alla griglia, mi manca augurarci il bene l'uno all'altro senza che ci sia di mezzo la meschinità e la miseria di spirito e mente che porta la miseria materiale e l'incoscienza di credere che non possiamo scegliere”, scrisse.

Per questo, aggiunse: “se invece di odiare, invidiare e criticare, benedicessimo di più, ci aiutassimo di più, ci rallegrassimo di più per il bene del nostro vicino o del nostro compagno, saremmo allora più abbondanti in ogni senso positivo e vibreremmo dall’amore e dalla gratitudine”.

In uno dei passaggi più commentati, Reyes ha sostenuto che non esiste uguaglianza in nessun paese né in nessun sistema sociale, ma esiste la possibilità di trattarci con rispetto, amore e gentilezza, perché “il fatto che tu abbia una situazione economica migliore della mia, non mi sottrae nulla... più hanno coloro che ti circondano, più avrai tu”.

Captura di Facebook/Smontando il NTV di Cuba

A proposito del nuovo anno, augurò che il 2026 “ci permetta di discernere e comprendere che abbiamo il potere di cambiare almeno il nostro metro quadrato e che abbiamo la capacità di scegliere di vivere con più amore in mezzo al caos, così arriveranno più miracoli nella nostra vita, più opportunità e più abbondanza di beni”.

Il messaggio, concluso con riferimenti religiosi e un desiderio di rinnovamento mentale ed emotivo per i prossimi 12 mesi, ha suscitato reazioni contrastanti.

Reazioni

Centinaia di utenti hanno ringraziato per l'appello alla fede e alla resilienza, mentre altri hanno ricordato la responsabilità del potere politico in una crisi segnata dal collasso dei servizi essenziali, dalla mancanza di aspettative e da un futuro sempre più incerto per milioni di cubani.

Cattura di Facebook/Smentendo il NTV di Cuba

In questo senso hanno sottolineato che finché a Cuba esisterà un sistema controllato dal Partito Comunista, il cittadino cubano non avrà libertà di scegliere neppure il proprio destino.

Al riguardo, nel gruppo di Facebook Desmentendo il NTV di Cuba, l'utente Ghostman Barceló ha pubblicato un lungo testo in cui contesta direttamente l'approccio del messaggio e lo associa al discorso ufficiale che, secondo quanto afferma, sposta la responsabilità politica sull'individuo.

Barceló è arrivato a identificare l'attrice con il suo personaggio di Lucía, della serie poliziesca Tras la huella, suggerendo che la sua riflessione riproduce la logica morale dell'apparato repressivo.

Nella sua risposta, l'utente ha rifiutato l'idea che la crisi cubana possa risolversi attraverso un cambiamento di atteggiamento personale o una "visione spirituale" della realtà.

Ha sostenuto che chiedere gratitudine, calma o amore in un contesto di scarsità, paura e repressione equivale a esigere rassegnazione, e afferma che la capacità di scegliere non è un atto mistico, ma un privilegio materiale di cui milioni di cubani sono privi.

A suo giudizio, presentare la miseria come un problema emotivo o di “vibrazione” rappresenta un modo elegante per colpevolizzare le vittime.

Il testo ricorre reiteratamente a citazioni di José Martí per contrapporre la nozione di giustizia a quella di carità emotiva, e accusa questo tipo di discorsi di mascherare la disuguaglianza strutturale e il privilegio associato al potere.

Barceló ha concluso che l'indignazione e la critica non sono odio né invidia, ma espressioni di dignità, e che amare Cuba non implica accettare il collasso con serenità, ma indicare i responsabili e richiedere cambiamenti reali, anche se questo può dare fastidio.

La popolare attrice si sta ancora riprendendo dal chikungunya, ma assicura che non ha smesso di lavorare nonostante i forti dolori provocati dalla malattia.

Ver más

Archiviato in:

Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.