
Video correlati:
I documenti, pubblicati sul portale ufficiale del DOJ, includono quasi 700 pagine di materiali giudiziari e file sequestrati durante l'indagine, sebbene gran parte del contenuto sia stata censurata o classificata.
Secondo un'analisi iniziale di Telemundo 51, non sono state trovate menzioni a “Donald Trump”, “Trump”, “Bill Clinton” né “Clinton” nei documenti pubblicati, anche se il materiale contiene ampie sezioni oscurate che impediscono ricerche complete.
I nuovi registri fanno parte delle tre serie aggiuntive di documenti che il Dipartimento di Giustizia è stato costretto a divulgare come parte del processo graduale di declassificazione ordinato dal Congresso.
Tra i materiali figurano fotografie inedite di Jeffrey Epstein, rapporti dell'FBI e testimonianze giudiziarie parziali, tutti etichettati come parte della “Legge sulla Trasparenza sui Documenti di Epstein”.
Il senatore Dick Durbin (D-Illinois), membro della Commissione Giudiziaria del Senato, ha criticato duramente il Dipartimento di Giustizia per non aver divulgato la totalità dei documenti prima della scadenza stabilita dalla legge.
“ieri avrebbe potuto essere un giorno vittorioso per le vittime e per la trasparenza pubblica. Ma non lo è stato,” ha dichiarato Durbin in un comunicato.
"Dopo aver gestito male i file di Epstein per tutto l'anno, l'Amministrazione Trump sta ora violando la legge federale per proteggere i ricchi e i potenti", ha sottolineato.
Durbin ha assicurato che i democratici del Senato "indagheranno su questa violazione della legge" e "garantiranno che il popolo americano conosca tutta la verità" riguardo all'operato del Dipartimento di Giustizia.
Secondo l'analisi di NBC News, oltre 680 pagine sono state completamente censurate, privando il pubblico di gran parte delle informazioni raccolte dall'FBI e dai procuratori federali.
I documenti includono foto con l'ex presidente Bill Clinton, e ce n'è una in cui tiene un assegno simbolico di 22.000 dollari firmato da Donald Trump.
Inoltre, hanno rivelato elenchi di contatti, registri di voli privati e testimonianze giuridiche, anche se molti nomi e date sono stati rimossi per “motivi di sicurezza nazionale o privacy delle vittime”.
La Legge sulla Trasparenza degli Archivi Epstein, approvata il mese scorso da entrambe le camere del Congresso, obbliga il Dipartimento di Giustizia a rilasciare tutti i materiali relativi alle indagini e ai procedimenti legali del caso, inclusi documenti sigillati da corti federali e registri del Bureau Federale delle Prigioni (BOP).
Il caso Epstein, che ha sconvolto l'opinione pubblica per la sua rete di sfruttamento sessuale di minori e i suoi legami con figure politiche, imprenditoriali e della monarchia britannica, continua a essere oggetto di molteplici indagini e teorie riguardanti la protezione dei potenti coinvolti.
Tra le immagini pubblicate questo venerdì compaiono nuove fotografie di Epstein, senza data, sequestrate durante le perquisizioni effettuate dall'FBI nelle sue proprietà di New York, Palm Beach e nelle Isole Vergini.
La pubblicazione avviene mentre i sopravvissuti e le organizzazioni delle vittime chiedono maggiore trasparenza e accesso alle informazioni, denunciando che le autorità federali “hanno protetto persone con potere e denaro” legate alla rete criminale di Epstein, incluso il presidente Trump.
La declassificazione parziale dei documenti di Epstein riporta sotto i riflettori l'operato del Dipartimento di Giustizia e riaccende le tensioni politiche a Washington.
I democratici accusano l'amministrazione Trump di "nascondere informazioni sensibili" mentre la Casa Bianca difende il processo come "un impegno per una trasparenza responsabile".
Archiviato in: