Gli Stati Uniti affondano tre imbarcazioni e uccidono otto presunti “narcoterroristi” nel Pacifico orientale



Gli Stati Uniti intensificano la loro campagna militare Southern Spear con un attacco letale nell'Oceano Pacifico orientale, affondando tre navi e uccidendo otto presunti narco-terroristi. L'operazione, ordinata dal segretario alla Difesa, fa parte dell'offensiva contro i cartelli della droga.

Barca di narcotrafficantiFoto © Comando Meridionale degli Stati Uniti @Southcom

Gli Stati Uniti hanno informato questo lunedì che la sua Forza Operativa Congiunta Southern Spear ha eseguito un nuovo attacco letale nelle acque internazionali del Pacifico orientale, in cui sono affondate tre imbarcazioni e sono morti otto presunti "narcoterroristi".

La operazione è stata ordinata direttamente dal segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ed è stata sotto il comando del Comando Sud degli Stati Uniti (SOUTHCOM), come confermato dallo stesso organo in un messaggio pubblicato sui social media X.

Secondo il comunicato ufficiale, l'azione si è svolta il 15 dicembre e consisteva in "attacchi cinetici letali" contro tre imbarcazioni che, secondo l'intelligence statunitense, erano gestite da Organizzazioni Terroristiche Designate e navigavano lungo una rotta nota per il narcotraffico.

Tre barche affondate e otto morti

SOUTHCOM ha dettagliato che sono morti in totale otto uomini: tre occupanti nella prima imbarcazione attaccata, due nella seconda e tre nella terza. Tutti sono stati qualificati da Washington come “narco-terroristi”.

Il rapporto militare non menziona catture né salvataggi, il che conferma che si è trattato di un'operazione esclusivamente letale in alto mare.

Escalata della campagna Southern Spear

Questo attacco si aggiunge a una serie di operazioni recenti della Forza di Task Southern Spear contro imbarcazioni legate al narcotraffico sia nel Pacifico orientale che nei Caraibi.

A novembre, gli Stati Uniti avevano già segnalato un attacco simile in cui un'imbarcazione era stata distrutta e i suoi tre membri dell'equipaggio eranomorti, sempre lungo una rotta abituale del traffico di droga. In quel momento, Washington aveva dichiarato che la campagna contava più di una ventina di imbarcazioni distrutte e decine di morti tra coloro che erano coinvolti nel traffico illecito di narcotici.

Un altro attacco successivo contro una nave in acque internazionali ha mantenuto lo stesso schema operativo: identificazione dell'imbarcazione sospetta, uso di forza letale e assenza di arresti da portare davanti ai tribunali.

Il quadro politico: guerra aperta contro i cartelli

Le operazioni di Southern Spear fanno parte dell'offensiva militare lanciata dall'amministrazione di Donald Trump contro i cartelli della droga, inquadrata nella missione denominata "Lanza del Sud".

Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti sono in un “conflitto armato non internazionale” contro queste organizzazioni criminali, definendo il fentanilo come un “arma di distruzione di massa” e ordinando l'uso di “tutte le risorse disponibili” per combatterle.

In parallelo, il Comando Sud ha intensificato il suo dispiegamento militare nella regione, con l'invio di navi da guerra, portaerei e unità anfibie nei Caraibi, oltre a esercitazioni con fuoco reale e un aumento delle pattuglie aeree vicino a paesi come il Venezuela.

Il nuovo attacco nel Pacifico orientale conferma la continuità di questa strategia: una campagna militare sostenuta, con uso di forza letale in acque internazionali e senza processi giudiziari per i sospetti abbattuti.

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Luis Flores

CEO e co-fondatore di CiberCuba.com. Quando ho tempo, scrivo articoli di opinione sulla realtà cubana vista dalla prospettiva di un emigrato.

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