Marrero invita a trasformare più contenitori in case per risolvere la crisi abitativa a Cuba



Il Governo sostiene che le case container sono una via "rapida" e "sostenibile", garantendo il loro "comfort" e che saranno assegnate a famiglie prioritarie.

Viviende realizzate con container e Manuel Marrero CruzFoto © Facebook / Abraham Gamboa Fontanal

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Il governo cubano presenta nuovamente la riconversione dei container marittimi come risposta al collasso abitativo che soffoca il paese.

Questa volta, la chiamata proviene direttamente dal primo ministro Manuel Marrero Cruz, che ha sollecitato di promuovere e accelerare questa modalità nella provincia di Granma, come pubblicato dal quotidiano Granma.

L'annuncio arriva mentre migliaia di famiglie continuano a vivere tra crolli, sovraffollamento e rifugi temporanei diventati permanenti, mentre le autorità continuano a puntare su soluzioni d'emergenza che non affrontano la radice strutturale del problema.

La provincia orientale si unisce al programma statale per adattare i contenitori marittimi in abitazioni all'interno della strategia del Ministero della Costruzione (Micons) per affrontare il deficit abitativo.

A Jiguaní si stanno formando cinque unità abitative a partire da contenitori, progettate con soggiorno, cucina-pranzo, bagno e due camere.

La Empresa de Costruzione e Montaggio granmense ha assicurato che ogni modulo avrà accessi principali e di servizio e che saranno assegnati a famiglie considerate "prioritarie": sfollati a causa di uragani, madri con tre o più figli e lavoratori dei settori "essenziali".

Le autorità hanno difeso la cosiddetta "cargotettura" come una via "rapida" e "sostenibile", sostenendo che queste strutture metalliche - progettate per condizioni estreme - consentono di ridurre i tempi rispetto alla costruzione tradizionale e si inseriscono in un approccio di economia circolare.

Hanno anche insistito sul fatto che la qualità tecnica sarà la chiave per garantire "comfort", anche se non hanno specificato standard, meccanismi di controllo né tempistiche reali di consegna.

Lo stesso Marrero ha chiesto di utilizzare tutti i contenitori disponibili per accelerare il piano, in un contesto in cui la domanda supera di gran lunga la capacità statale.

Tuttavia, l'annuncio avviene in un momento di piena espansione nazionale di una politica che ha già suscitato rifiuto in numerose province.

Il Governo insiste che i contenitori sono un' "alternativa immediata", nonostante il fatto che, nel clima cubano, queste strutture diventino spazi estremamente caldi e richiedano un livello di isolamento termico che le autorità non garantiscono.

La misura si aggiunge alla corsa improvvisata che già vive Santiago di Cuba, dove il crollo di oltre 137.000 abitazioni - aggravato dopo il passaggio dell'uragano Melissa - ha costretto a accelerare la conversione dei container in "abitazioni emergenti".

Durante una visita governativa guidata da Miguel Díaz-Canel il 5 dicembre, i funzionari hanno riconosciuto che la domanda supera qualsiasi capacità installata e che i casi critici sono in aumento. Tuttavia, hanno evitato di fornire obiettivi concreti o scadenze su quanti moduli saranno attivati né quando potrebbero alleviare la crisi reale.

Episodi recenti mostrano il crescente rifiuto da parte dei cittadini.

Un articolo del giornale Ahora, a Holguín, che descriveva queste strutture come "abitazioni sicure, resistenti e dignitose", ha provocato un'ondata di critiche: da madri che hanno denunciato che "è come cuocere viva una persona" a ingegneri che hanno avvisato che, senza isolamento né ancoraggio, sono "forni solari" vulnerabili a uragani e inondazioni.

Gli utenti hanno inoltre ricordato che, sebbene in altri paesi esistano case con container, queste rispettano rigide norme di isolamento e climatizzazione che a Cuba non vengono nemmeno menzionate.

Il Governo ha ammesso alcune settimane fa il fallimento del programma nazionale di abitazioni con container, nonostante abbia liberato oltre 1.700 unità per questo scopo e nonostante i lavori proseguano con lentezza estrema.

Anche con quel riconoscimento, continua a insistere ora per espandere la stessa formula.

Nel frattempo, la crisi abitativa continua ad approfondirsi e migliaia di famiglie continuano ad aspettare soluzioni concrete.

Di fronte a questo panorama, la scelta ufficiale di trasformare container in abitazioni permanenti non solo evidenzia la mancanza di un piano strutturale e sostenibile, ma perpetua un ciclo di risposte improvvisate che non risolvono il degrado accumulato nel corso di decenni.

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Redazione di CiberCuba

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