I CDC avvertono gli americani che viaggiano a Cuba e in altri tre paesi riguardo a un'epidemia di chikungunya



Questo avvertimento assume particolare rilevanza in un contesto in cui molteplici malattie infettive trasmesse da vettori si stanno diffondendo nei Caraibi e nel sud-est asiatico

Fumigatore in una strada dell'Avana (Immagine di riferimento)Foto © CiberCuba

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I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti (CDC) hanno emesso un avviso di viaggio di livello 2 avvertendo i cittadini statunitensi che pianificano di visitare Cuba, Bangladesh, Sri Lanka e la provincia di Guangdong, in China, riguardo all'epidemia attiva di chikungunya, una malattia virale trasmessa da zanzare che non ha cura né trattamento specifico.

“I viaggiatori statunitensi devono adottare precauzioni maggiori”, hanno segnalato le autorità sanitarie in un comunicato dello scorso 5 dicembre.

Il chikungunya, presente in oltre 100 paesi, circola soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali. Tuttavia, la disponibilità e la qualità della sorveglianza epidemiologica variano da paese a paese, quindi non sempre si dispone di informazioni complete.

Raccomandazioni chiave dei CDC

I CDC danno priorità agli avvisi che influenzano direttamente i viaggiatori statunitensi e prendono in considerazione fattori come:

- Conferma dei casi da laboratorio.

- Comparazione con i livelli storici.

- Stagione delle zanzare.

Incremento dei casi tra i viaggiatori statunitensi.

-Dimensione e estensione del germoglio.

-Aparizione in zone precedentemente libere dal virus.

Volume di viaggiatori statunitensi verso la meta.

L'obiettivo è consentire ai viaggiatori di prendere decisioni informate riguardo al loro rischio di esposizione al virus chikungunya.

Questo avviso acquisisce particolare rilevanza in un contesto in cui molteplici malattie infettive trasmesse da vettori si stanno diffondendo nei Caraibi e nel sud-est asiatico, generando allerta tra epidemiologi internazionali e autorità migratorie.

Cos'è il chikungunya e perché è fonte di preoccupazione?

Il virus chikungunya, il cui nome deriva da una parola della lingua makonde che significa "piegarsi per il dolore", provoca principalmente febbre improvvisa e gravi dolori articolari, sebbene possa anche causare mal di testa, eruzioni cutanee, estrema stanchezza e, in alcuni casi, complicazioni più gravi.

I sintomi di solito compaiono da 3 a 7 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta, tipicamente del genere Aedes aegypti o Aedes albopictus. La maggior parte delle persone si riprende in una settimana, ma nei casi più gravi il dolore articolare può protrarsi per mesi o addirittura anni.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che “alcuni pazienti potrebbero richiedere ospedalizzazione per rischio di danno organico e morte”.

Tra gennaio e settembre 2025, l'OMS ha registrato 445.000 casi sospetti e confermati di chikungunya e 155 decessi nel mondo.

Cuba: Il focolaio che preoccupa gli Stati Uniti

L'attuale focolaio a Cuba ha generato particolare inquietud per la sua rapida espansione e per le condizioni che lo favoriscono.

La dottoressa María Eugenia Toledo Romaní, ricercatrice dell'Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK), ha recentemente riconosciuto che Cuba sta attraversando la sua prima grande epidemia di chikungunya, un fatto senza precedenti nel paese.

“Non si può determinare quando terminerà l'onda epidemica,” ha dichiarato in televisione nazionale, avvertendo inoltre che la popolazione è altamente suscettibile al virus per non aver avuto contatti precedenti con esso.

Una crisi sanitaria multidimensionale

Cuba non affronta solo un focolaio di chikungunya.

Il paese è immerso in una crisi sanitaria con la presenza simultanea del dengue e della febbre di Oropouche, quest'ultima una malattia emergente anch'essa trasmessa da zanzare e altri insetti ematofagi.

Secondo dati ufficiali, 33 persone sono morte nel 2025 a causa di malattie trasmesse da zanzare, 21 delle quali per chikungunya.

Organizzazioni indipendenti, come l'Osservatorio Cubano dei Conflitti (OCC), elevano quel numero a 87 decessi, con segnalazioni di affetti in diverse province.

Il deterioramento del sistema sanitario pubblico, la carenza di insetticidi, le campagne di disinfestazione interrotte e la mancanza di farmaci di base aggravano ulteriormente la situazione.

“La presenza simultanea di varie malattie trasmesse da zanzare ha accreso segnali di allerta”, ha avvertito il medico cubano Luis Felipe Felipe, residente in Florida, che ha persino suggerito di considerare la sospensione temporanea dei voli verso Cuba come misura preventiva.

Reazione internazionale: da La Habana a Washington

L'ambasciata degli Stati Uniti a Cuba ha già emesso a settembre un avviso sanitario ai propri cittadini, raccomandando la massima precauzione nel viaggiare verso l'isola.

I CDC hanno rafforzato questa posizione con il loro recente avviso, raccomandando inoltre la vaccinazione contro il chikungunya per coloro che pianificano di visitare le zone colpite.

Altri paesi hanno risposto. La Russia ha esortato i suoi cittadini a coprire la pelle, evitare le zone umide e utilizzare repellente.

Il Canada ha lanciato un'allerta simile e il Messico ha raccomandato di stipulare assicurazioni sanitarie prima di viaggiare verso l'isola.

Questi avvertimenti riflettono una paura comune: l'esportazione del virus in paesi dove il mosquito vettore è già presente e dove le condizioni climatiche favoriscono la sua riproduzione.

Cosa consigliano i CDC?

Nel suo comunicato del 5 dicembre, i CDC sottolineano che i viaggiatori devono essere informati sui focolai attivi per prendere decisioni adeguate, specialmente se appartengono a gruppi vulnerabili come le donne in gravidanza.

Tra le raccomandazioni principali ci sono:

Vaccinarsi prima del viaggio se si visita un'area con focolai attivi.

Indossare abiti che coprano braccia e gambe.

-Applica repellenti per insetti più volte al giorno.

Evitare zone con acqua stagnante o vegetazione spessa.

-Consultare fonti ufficiali prima, durante e dopo il viaggio.

Cercare immediata assistenza medica se si presentano sintomi dopo il ritorno.

L'obiettivo, secondo i CDC, è “proteggere i viaggiatori statunitensi e ridurre al minimo il rischio di trasmissione”.

La minaccia a casa: può arrivare negli Stati Uniti?

Sebbene non sia stato registrato alcun caso di chikungunya acquisito localmente negli Stati Uniti dal 2019, l'alto volume di viaggiatori tra Cuba e la Florida, combinato con gli effetti del cambiamento climatico sulla proliferazione dell'Aedes aegypti, tiene in allerta gli epidemiologi.

“Siamo di fronte a uno scenario in cui un solo caso importato potrebbe riattivare la trasmissione locale”, spiegano esperti in malattie tropicali. Da qui l'importanza della sorveglianza, della vaccinazione e delle campagne di prevenzione.

Conclusione: viaggiare informati, agire con cautela

Viaggiare a Cuba in questo momento non è impossibile, ma richiede una preparazione sanitaria rigorosa.

La propagazione del chikungunya, insieme alla crisi strutturale del sistema sanitario nell'isola, configura un contesto ad alto rischio, specialmente per le persone con condizioni mediche preesistenti o senza accesso a cure mediche immediate.

Come ha ricordato il dottor Luis Felipe Felipe:

"I visitatori sono a rischio elevato di contagio, specialmente coloro che non conoscono l'entità dell'epidemia e non adottano le adeguate precauzioni."

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