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L'attivista cubana Amelia Calzadilla ha denunciato giovedì la creazione di un gruppo Facebook che utilizza il suo nome e la sua immagine senza autorizzazione, avvertendo i suoi seguaci di una possibile campagna di discredito promossa da sostenitori del regime.
“Qualche giorno fa, mia zia mi ha chiesto se avessi aperto un gruppo Facebook per condividere i miei post, a cui ho risposto di no”, ha spiegato Calzadilla in un post sul suo profilo ufficiale.
L'oppositore ha tentato di comunicare con l'amministratore del gruppo, ma non ha mai ricevuto risposta. Inizialmente, ha creduto che si trattasse di un'iniziativa benintenzionata, tuttavia, con il passare dei giorni hanno cominciato a comparire "post completamente contrari ai miei ideali", inclusi messaggi contro gli oppositori e l'esilio cubano.
Calzadilla ha assicurato di avere prove che "clarias castriste" stanno usando il gruppo per diffondere propaganda e seminare divisione tra gli attivisti. "Non si sono limitati a usare il mio nome, ma anche la mia immagine", ha denunciato.
L'attivista ha chiesto pubblicamente di rimuovere la sua identità da quello spazio e ha ricordato che gli unici canali ufficiali che utilizza sono la sua pagina personale, quella della sua organizzazione Cittadinanza e Libertà e quella di suo marito, Tony Díaz.
Calzadilla ha esortato i suoi seguaci a non cadere nell'inganno e a denunciare i profili falsi.
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