Mike Hammer dopo un anno a Cuba: “Dall'estero non si può apprezzare il vero sofferenza”

Hammer ha riaffermato l'impegno statunitense per i diritti umani e la libertà sull'isola.

Mike HammerFoto © X / Ambasciata degli Stati Uniti a Cuba

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Il fiduciario degli Stati Uniti a Cuba, Mike Hammer, ha condiviso un messaggio sui social media per celebrare il primo anniversario del suo arrivo sull'isola, dove ha riflettuto sulla sua esperienza, sul contatto con la popolazione cubana e sulla speranza di cambiamento che percepisce tra i cittadini.

In suo post dalla conta ufficiale della Ambasciata degli Stati Uniti a Cuba (@USEmbCuba), Hammer ha espresso la sua gratitudine verso i cubani che lo hanno accolto durante i suoi tour nel paese e ha ribadito l'impegno del suo governo per i diritti umani e la libertà del popolo cubano.

“Oggi è un anno da quando sono arrivato a Cuba e ho visitato quasi tutte le province. Mi ha colpito l’amore e la vicinanza verso ‘la Yuma’ che la grande maggioranza ha espresso. Grazie a tutti i numerosissimi cubani comuni che mi hanno invitato nelle loro case e che hanno condiviso le loro storie e opinioni”, ha scritto Hammer.

El diplomático, que ha recorrido diversas provincias desde su llegada, subrayó que Solo vivendo nel paese si può comprendere la profondità della sofferenza quotidiana que enfrentan los cubanos bajo el régimen, marcado por la escasez, la represión y la falta de libertades políticas.

Nel suo messaggio, Hammer ha ribadito il sostegno del governo statunitense alla causa dei diritti umani nell'isola e ha chiesto la liberazione dei prigionieri politici, in linea con la posizione mantenuta da Washington nei confronti di La Havana.

“Seguirò a girare per l'isola e rimango ottimista che il cambiamento che desiderano si realizzerà. Sappiate che gli Stati Uniti sono con voi, esigendo rispetto per i diritti umani, la liberazione dei prigionieri politici e la libertà di decidere il proprio futuro”, ha affermato l'ambasciatore.

Il diplomatico ha mantenuto un contatto diretto con la società civile cubana, inclusi attivisti, giornalisti indipendenti e famiglie colpite dalla crisi economica.

Su presenza nei quartieri e nelle comunità del territorio è stata interpretata come una dimostrazione dell'interesse di Washington nel ascoltare le voci del popolo cubano senza intermediari del regime.

Durante il suo primo anno sull'isola, Hammer ha assistito al deterioramento economico, al peggioramento dei blackout, alla scarsità di cibo e all'esodo massiccio di cubani.

Tuttavia, nel suo messaggio ha sottolineato lo spirito di resistenza e ospitalità del popolo, e la sua convinzione che “il cambiamento è inevitabile”.

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