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La crisi energetica a Cuba continua ad aggravarsi, mettendo in evidenza l'inefficienza del sistema elettrico e l'incapacità del governo di garantire un approvvigionamento stabile alla popolazione.
Secondo la comunicazione dell'Unione Elettrica (UNE), durante giovedì il servizio è stato interrotto in modo continuo fino all'alba, quando è stato ripristinato temporaneamente alle 00:32, solo per tornare a influenzare il paese a partire dalle 5:17.
La massima afflizione da deficit di generazione ha raggiunto i 1.400 MW alle 18:20, mentre nelle province orientali, da Holguín a Guantánamo, il passaggio dell'uragano Melissa ha lasciato 140 MW aggiuntivi fuori servizio, aggiungendo ulteriori complicazioni a un sistema già collassato.
La disponibilità del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) questa mattina, all'alba, è stata di appena 1.721 MW, a fronte di una domanda di 1.920 MW, con 212 MW colpiti da un deficit di capacità.
Per il mezzogiorno si stima che 650 MW di potenza rimarranno fuori servizio, evidenza del fatto che l'infrastruttura elettrica continua a non poter soddisfare le esigenze fondamentali della popolazione.
La crisi strutturale si riflette nell'incapacità di mantenere operative diverse unità di generazione.
La centrale termoelettrica Antonio Maceo ha segnalato guasti nelle sue unità 5 e 6, mentre l'unità 2 della CTE Felton è anch'essa fuori servizio.
A questo si aggiungevano lavori di manutenzione su unità delle CTE Antonio Guiteras, Santa Cruz e Carlos Manuel de Céspedes a Cienfuegos, così come 466 unità termiche aggiuntive limitate da problemi operativi.
Ai problemi tecnici si aggiunge la mancanza di risorse fondamentali.
La scarsità di carburante ha costretto 80 centrali di produzione distribuita a fermarsi, per un totale di 633 MW, mentre altri 99 MW erano indisponibili a causa della mancanza di lubrificante. La capacità totale colpita da queste cause ammonta a 732 MW.
In vista dell'orario di punta, la situazione rimane critica: si stima che la domanda massima raggiungerà i 3.000 MW, mentre la disponibilità di generazione sarà di appena 1.721 MW, il che comporterebbe un deficit di 1.279 MW e potrebbe causare interruzioni fino a 1.349 MW.
I 30 nuovi parchi solari del paese hanno generato solo 1.818 MWh, con un picco di 315 MW, un dato insufficiente per alleviare la crisi.
A L'Avana, la situazione non è diversa.
La Empresa Elettrica della capitale ha informato che i blackout hanno colpito la città per oltre 10 ore, con la massima afflizione di 226 MW alle 18:20, e il servizio è stato ripristinato solo alle 20:20.
Gli orari pianificati nel pomeriggio e nella notte (ore di massima domanda) non sono stati rispettati a causa della bassa disponibilità nella generazione, evidenziando l'incapacità del sistema di adattarsi.
"Nella notte NON ci sono state influenze dovute a deficit," precisa la nota.
Questa situazione mette nuovamente in evidenza la fragilità del sistema energetico cubano e la mancanza di pianificazione da parte delle autorità.
Nonostante gli investimenti nelle energie rinnovabili, la realtà mostra un SEN al limite, incapace di garantire il minimo essenziale: elettricità costante per case, ospedali e industrie, mentre la popolazione continua a pagare il prezzo di anni di negligenza e cattiva gestione.
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