Cándido Fabré sente la mancanza di Lázaro Expósito e chiede mercati statali con prezzi giusti

"Le multe e le proibizioni non risolvono nulla, allontanano solo il privato e hanno un impatto negativo sulla comunità", ha detto Fabré.

Cándido FabréFoto © Facebook / Cándido Fabré

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Il popolare musicista cubano Cándido Fabré ha di nuovo espresso la sua opinione sulla crisi economica che soffoca la popolazione, questa volta con un messaggio che combina nostalgia, critica e frustrazione di fronte alla situazione attuale del paese.

In un post pubblicato su Facebook, l'artista ha ricordato i tempi in cui il dirigente Lázaro Expósito guidava la provincia di Santiago di Cuba, e ha richiesto il ritorno dei mercati statali in moneta nazionale con prezzi giusti, che possano competere con quelli del settore privato.

"Come ai tempi di Lázaro Expósito Canto, abbiamo bisogno di mercati statali in valuta nazionale con prezzi inferiori a quelli dei privati per emularli", ha scritto.

"Le multe e le prohibizioni non risolvono nulla, allontanano semplicemente il singolo e hanno un impatto negativo sulla comunità," ha sottolineato.

Captura di Facebook / Cándido Fabré

Le parole di Fabré, noto per la sua fedeltà al governo, riflettono un malcontento che cresce anche tra i più vicini al regime: l'incapacità del governo di offrire soluzioni reali di fronte a una crisi che oltrepassa ormai ogni limite.

In mezzo a un'inflazione galoppante, interruzioni di corrente interminabili e una carenza generalizzata di cibo, l'appello del cantante a "mercati statali con prezzi giusti" suona come un eco di un passato che alcuni ricordano con nostalgia.

Tuttavia, quella fase è stata anche caratterizzata da un rigoroso controllo statale, con altri tentativi del governo di "regolare i prezzi" che si sono rivelati un clamoroso fallimento e hanno generato solo scarsità di beni e corruzione.

Dove si trova Lázaro Expósito?

Lázaro Expósito ha ricoperto l'incarico di primo segretario del Partito Comunista a Santiago di Cuba per 12 anni, dal 2009 al 2021, anno in cui è stato destituito dal suo incarico.

L'informazione ufficiale non ha rivelato le cause della destituzione, ha solo indicato che gli sarebbero state assegnate altre mansioni.

Il linguaggio della nota e gli elogi che gli hanno rivolto allora le autorità del paese hanno fatto pensare a un possibile ricambio per conferirgli altre responsabilità. Fonti consultate da CiberCuba nella città di Santiago hanno citato voci che indicavano problemi di salute.

In dicembre dello scorso anno, il regime, in un altro movimento dei suoi quadri, annunciò la esclusione di Expósito dal Comitato Centrale del Partito, senza spiegare il motivo.

Lo scorso ottobre, dopo un lungo periodo senza essere visto in pubblico, l'ex dirigente è riapparso a Bayamo durante la Festa della Cubanía, dove è stato omaggiato e lodato.

Le foto diffuse lo hanno mostrato molto più magro e invecchiato, il che ha rinforzato l'ipotesi che soffra di qualche malattia.

Captura di Facebook / CiberCuba Noticias

"Il cibo c'è, ma non si può pagare."

Il nuovo messaggio di Fabré si aggiunge a un altro pubblicato giovedì, in cui ha denunciato l'abuso dei prezzi da parte di venditori e trasportatori privati.

"Vendedores privati si approfittano del dolore e della necessità del popolo... alzano i prezzi di minuto in minuto, non accettano trasferimenti, le carte magnetiche sono inutili, poveri pensionati e lavoratori senza un chilo in contante," ha espresso indignato.

Le sue parole riassumono il sentimento di milioni di cubani che vivono bloccati tra l'abbandono statale e la voracità del mercato, in un'economia dove lo Stato non protegge più e il settore privato opera senza regole chiare.

Mentre i dirigenti ripetono discorsi su "resistenza e fede", la popolazione lotta per sopravvivere in un paese dove il salario medio non basta nemmeno per una settimana di cibo.

In questo contesto, la nostalgia di Fabré per un passato in cui -almeno apparentemente- i mercati statali offrivano prezzi più accessibili è anche una forma di rimprovero a un governo che ha perso il controllo e la fiducia del popolo.

Il musicista ha concluso la sua pubblicazione dicendo: "Sempre critico, ma mai contro. Con la rivoluzione si può, con forza, amore e fede".

Ma anche tra coloro che continuano a fare appello alla fede e all'amore, diventa sempre più difficile credere in una rivoluzione che non riesce a nutrire, illuminare né proteggere la propria gente.

Un paese in caduta libera

La realtà economica cubana è arrivata a un punto critico. I prezzi aumentano ogni giorno, i salari valgono sempre meno e il peso cubano continua a crollare di fronte al dollaro nel mercato informale.

La mancanza di cibo, combustibile e medicinali peggiora ogni settimana, e le autorità si limitano a incolpare i venditori privati o a imporre misure di controllo che finiscono per colpire di più il popolo che i speculatori.

In città dell'entroterra del paese, specialmente nell'oriente, la situazione è diventata insostenibile dopo il passaggio delluragano Melissa, che ha distrutto migliaia di abitazioni, ha raso al suolo i raccolti e ha lasciato intere comunità sott'acqua.

Sebbene il governo abbia promesso aiuti e "lavori di recupero", la realtà è che la maggior parte dei colpiti non ha ancora ricevuto assistenza, e le famiglie che hanno perso tutto sopravvivono a malapena tra la fame, il fango e l'oscurità.

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Redazione di CiberCuba

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