Cubani evacuati per l'uragano Melissa urlano slogan rivoluzionari durante il volo di ritorno verso le loro case

Cubani evacuati a causa dell'uragano Melissa tornano a Santiago di Cuba a bordo di un elicottero militare, intonando slogan rivoluzionari. La trasmissione ha generato reazioni contrastanti sui social media.

¡Viva la Revolución! Gli evacuati per l'uragano Melissa gridano slogan durante il volo militare verso SantiagoFoto © Facebook / Yordanis Rodríguez

Un gruppo di cubani evacuati a causa dell'uragano Melissa è stato ripreso a bordo di un elicottero militare mentre tornava a casa nella comunità 13 di Agosto, a Santiago di Cuba.

Il momento è stato trasmesso in diretta dall'utente Yordanis Rodríguez su Facebook, che lo ha descritto come un "operazione umanitaria" organizzata dalle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) per garantire il ritorno dei popolatori che erano rimasti isolati via terra. Nella sua pubblicazione ha scritto: “Operazione Umanitaria: Tornano a casa i popolatori evacuati dalla comunità 13 di Agosto a Santiago di #Cuba”, e ha aggiunto che le FAR “sono riuscite ad assicurare il ritorno a casa dei popolatori (…) che erano stati evacuati a causa delle condizioni di isolamento via terra”, qualificando il volo come “un passo significativo verso la normalizzazione della vita nella regione.”

Nelle immagini si vedono diverse persone —tra cui donne e bambini— sedute all'interno dell'elicottero accanto ai loro effetti personali. Una delle passegere, con una bambina piccola sulle ginocchia, inizia a urlare “Viva Cuba!” e gli altri rispondono “Viva!”. Poi ripete “Viva la Rivoluzione!”, “Comandante in capo!” e il gruppo risponde “Ordini!”. In un altro momento si sente dire: “In prima linea di combattimento! Melissa ha voluto distruggerci, ma la Rivoluzione è più forte! Viva Cuba, viva Cuba!”.

Durante la trasmissione, un giornalista di Telesur accompagnava il volo e ha riferito che “queste persone si trovavano in zone isolate, le Forze Armate Rivoluzionarie le hanno evacuate e ora tornano a questa comunità, Trece de Agosto. Un team di Telesur sta proprio facendo questo percorso per Santiago di Cuba”. Sul fondo dell'elicottero si può vedere una bandiera cubana appesa al muro posteriore del compartimento.

Ore dopo, il video è stato condiviso sulla pagina di CiberCuba Noticias, dove ha generato migliaia di reazioni e commenti. “Senza nemmeno sapere quale destino li attenda o se troveranno le loro abitazioni in piedi, queste persone scelgono di seguire il gioco della propaganda politica”, si leggeva nella descrizione del post, che è stato ampiamente commentato dagli utenti sui social.

Tra le risposte più significative, alcuni utenti hanno criticato l'uso di slogan politici in un contesto di emergenza: “Non capisco perché tutto debba trasformarsi in un atto politico, anche durante un'evacuazione”, ha commentato un utente; “quella gente non sa se ha una casa al ritorno e quello che gridano è ‘Viva la Rivoluzione’. È triste”, ha osservato un altro. Altri, invece, hanno difeso il gesto degli evacuati come un segno di sollievo e speranza: “Dopo ciò che hanno passato, è normale che ringrazino per essere vivi”, ha scritto un'utente.

La presenza di un cane nell'elicottero ha anche suscitato commenti, poiché è avvenuta pochi giorni dopo che si è scatenata l'indignazione nazionale per il caso del cane abbandonato durante le evacuazioni nella provincia di Granma. In quell'occasione, l'organizzazione Benessere Animale Cuba (BAC-Habana) ha denunciato il fatto e ha lanciato un appello urgente per conoscere il destino dell'animale, diventato simbolo dell'abbandono e della negligenza istituzionale. “Questo non è un post qualsiasi. È il grido di un cagnolino che è rimasto solo, guardando il cielo da dove se n'è andato il suo amico,” ha scritto BAC sul suo profilo Facebook.

Il contrasto tra entrambi i momenti —la polemica per l'abbandono del cane a Bayamo e l'immagine del nuovo volo con un cane a bordo insieme alla sua padrona— non è passato inosservato a molti utenti, che hanno visto nelle recenti immagini una possibile risposta al precedente tumulto o un modo per controbilanciare le critiche pubbliche verso i soccorsi ufficiali.

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Redazione di CiberCuba

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