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Un cubano residente a El Vedado ha denunciato sui social media la grave situazione che sta affrontando la sua comunità, dopo più di 60 giorni senza accesso stabile all'acqua potabile.
“Dio ci salvi tutti i cubani”, ha scritto in un post, dove ha raccontato la sua quotidianità segnata dalla scarsità e dall'indifferenza delle autorità.
Según explicó el usuario identificato come @romeo_la_maravilla_oficial, nella sua zona non arriva il servizio di acqua tramite tubature da oltre due settimane, e comprare una cisterna privata costa fino a 25.000 pesos cubani. “E dura solo due giorni”, ha avvertito.
Nel suo messaggio, l'interessato ha sottolineato che la situazione è stata presentata al delegato del Potere Popolare, senza che fino ad ora sia stata fornita una soluzione efficace. “Non risolve nulla”, ha affermato.
“Ci siamo alzati alle 8 del mattino per prendere acqua per il giorno, in un prelievo che si trova vicino a Tribuna”, ha aggiunto, facendo riferimento a un'area vicina al mezzo di stampa ufficiale Tribuna de La Habana.
La crisi dell'acqua nella capitale cubana non è nuova, ma casi come questo riflettono il deterioramento dei servizi pubblici di base e il peso economico che le famiglie devono affrontare per accedere a beni essenziali.
Il prezzo elevato di una pipa —che equivale allo stipendio di diversi mesi per molti cubani— mette in evidenza la precarietà del sistema di approvvigionamento.
Negli ultimi anni, i residenti di diversi municipi dell'Avana hanno utilizzato i social media per denunciare interruzioni prolungate nella fornitura di acqua, la mancanza di risposte da parte delle istituzioni e la proliferazione del mercato informale come unica alternativa per rifornirsi.
La testimonianza di questo vicino del Vedado si aggiunge a un lungo elenco di denunce da parte dei cittadini che mettono in luce il collasso dei servizi in una delle zone più centrali della capitale cubana.
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