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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha negato questo giovedì di aver discusso con membri del suo governo la possibilità di un “cambio di regime” in Venezuela, secondo quanto riportato dall'agenzia EFE.
Il mandatario ha risposto alla stampa a bordo dell'Air Force One, durante il suo ritorno a Washington dopo una visita di Stato nel Regno Unito.
La dichiarazione avviene in un contesto di crescente tensione nei Caraibi. Martedì scorso, Trump ha assicurato che forze militari statunitensi hanno affondato tre imbarcazioni provenienti dal Venezuela presumibilmente legate al narcotraffico nelle acque del mar Caribe.
"Non cerchiamo cambi di regime."
In febbraio, il funzionario Richard Grenell, che ha viaggiato a Caracas come inviato speciale della Casa Bianca, aveva anche affermato che il presidente statunitense non ha intenzione di promuovere un cambiamento di governo in Venezuela. In una recente intervista con The Epoch Times, Grenell ha sottolineato: “Siamo chiari su Maduro e il suo regime, ma non faremo nulla per cambiarlo”.
La contraddizione con le sanzioni
Nonostante queste affermazioni, a luglio il Dipartimento del Tesoro e l'Ufficio di Controllo dei Beni Esterni (OFAC) hanno designato il Cártel de los Soles, legato all'ambiente militare e politico di Nicolás Maduro, come organizzazione terroristica straniera (FTO).
Secondo Washington, questa struttura criminale ha utilizzato l'apparato statale venezuelano come copertura per trafficare droga verso gli Stati Uniti dalla fine degli anni novanta.
Tra diplomazia e pressione
La posizione di Trump riflette un equilibrio complesso: da un lato, esclude apertamente un piano di cambio di regime a Caracas; dall'altro, il suo governo intensifica la pressione economica e militare su Maduro, che accusa di capeggiare un intrigo di corruzione e narcotraffico.
L'ambiguità del discorso mantiene aperta l'incertezza sui futuri passi di Washington in Venezuela, in un momento in cui la regione vive un'escalation di tensioni e il chavismo si aggrappa al potere con il sostegno di alleati come Cuba, Russia e Cina.
Domande frequenti sulla situazione tra Stati Uniti e Venezuela
Trump sta considerando un cambio di regime in Venezuela?
Donald Trump ha negato di aver discusso un cambio di regime in Venezuela. Nonostante la pressione economica e militare che il suo governo esercita su Nicolás Maduro, Trump ha apertamente escluso un piano di cambio di regime a Caracas, anche se il dispiegamento militare nella regione e le sanzioni continuano ad aumentare le tensioni.
Quali azioni ha intrapreso gli Stati Uniti contro il Cartello dei Soli?
Gli Stati Uniti hanno designato il Cartello dei Sole come un'organizzazione terroristica straniera. Questo cartello, legato all'ambiente militare e politico di Nicolás Maduro, è stato accusato di utilizzare l'apparato statale venezuelano per il traffico di droga verso gli Stati Uniti. L'amministrazione Trump ha intensificato le sue operazioni antidroga nei Caraibi, incluso il dispiegamento di navi da guerra e aerei per contenere il traffico di droga.
Quali conseguenze ha il naufragio di imbarcazioni venezuelane da parte degli Stati Uniti?
Il naufragio di imbarcazioni venezuelane ha aumentato le tensioni tra gli Stati Uniti e il Venezuela. L'amministrazione Trump ha giustificato queste azioni come misure necessarie per fermare il flusso di narcotici verso gli Stati Uniti. Tuttavia, queste operazioni hanno sollevato interrogativi sulla legalità e sui possibili abusi di potere, così come proteste da parte del governo venezuelano che le considera provocazioni e parte di una politica di aggressione.
Come ha risposto il regime di Maduro alle accuse di traffico di droga?
Il regime di Maduro ha negato le accuse di narcotraffico. Nicolás Maduro e il suo governo hanno categoricamente respinto le accuse di essere coinvolti in attività di narcotraffico e hanno denunciato le azioni degli Stati Uniti come una campagna di disinformazione e manipolazione mediatica. Inoltre, accusano Washington di fabbricare incidenti per giustificare sanzioni e operazioni militari nei Caraibi.
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