Colpo di moda: Benetton annuncia la chiusura di 500 negozi in tutto il mondo

La storica marca italiana esclude il fallimento ma riduce la sua rete di negozi alla ricerca di redditività.

Il negozio Benneton annuncia sconti in SpagnaFoto © Centro Commerciale La Sierra

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La storica marca italiana Benetton, conosciuta per le sue campagne pubblicitarie colorate e i suoi iconici maglioni degli anni '80 e '90, sta attraversando un processo di ristrutturazione che comporterà la chiusura di circa 500 negozi a livello globale.

Sebbene l'azienda non sia in crisi, affronta una difficile sfida per recuperare la redditività in un mercato sempre più dominato dal fenomeno noto come “fast fashion”.

Cattura dello schermo Facebook / Miami Herald

Il piano è stato comunicato dall'attuale amministratore delegato, Claudio Sforza, che ha spiegato che la strategia prevede di ridurre a metà il tempo di produzione delle collezioni —da 12 a sei mesi—, ridurre l'assortimento di prodotti e puntare su un modello di vendite esclusivamente online negli Stati Uniti.

La decisione arriva dopo anni di perdite e cambi di leadership. Secondo il Miami Herald, nel giugno del 2024 si sono dimessi sia l'allora amministratore delegato, Massimo Renon, che il direttore creativo, Andrea Incontri, nel mezzo della riorganizzazione.

Nello stesso anno, la compagnia ha registrato perdite di 60 milioni di euro, una cifra inferiore ai 230 milioni dell'anno precedente, grazie al supporto finanziario di Edizione, il gruppo della famiglia Benetton, che ha iniettato 260 milioni di euro.

Come parte dell'aggiustamento, l'azienda ha anche chiuso stabilimenti in Tunisia, Croazia e Serbia, ridotto il personale in Italia e attuato un piano di licenziamenti incentivati che ha portato a circa 700 dipendenti entro la fine del 2025, rispetto ai 1.100 dell'anno precedente.

Il gruppo, che è diventato un simbolo della moda globale negli anni '90 grazie a campagne come “United Colors of Benetton”, oggi fatica ad adattarsi a un settore caratterizzato dall'immediatezza e dai prezzi bassi. Nonostante le chiusure, la compagnia prevede di tornare in attivo nel 2026 o 2027, con una strategia focalizzata su efficienza e digitalizzazione.

“Stiamo proteggendo l'azienda, ma la situazione è complessa. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti,” ha dichiarato Sforza ai sindacati.

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