Questo 11 luglio, a quattro anni dalla più grande esplosione sociale a Cuba negli ultimi decenni, artisti e influencer cubani hanno inondato i social media con messaggi, foto e video ricordando quel giorno in cui migliaia di persone sono scese in strada urlando "Libertà!".
Le pubblicazioni ricordano non solo la grandezza delle proteste, ma anche la repressione violenta che seguì, segnando una data che ha cambiato per sempre la coscienza collettiva del paese.
Desde l'esilio o all'interno dell'isola, volti noti della musica, dell'arte e dei social media hanno utilizzato le loro piattaforme per rendere omaggio ai manifestanti e riaffermare il loro impegno per una Cuba libera. Molti concordano sul fatto che l'11 luglio 2021 sia stato "il giorno in cui siamo stati più vicini alla libertà".
Immagini degli slogan intonati per le strade e scene di repressione poliziesca sono state nuovamente condivise in massa, accompagnate da riflessioni sul costo umano di quel sollevamento, centinaia di prigionieri politici che ancora oggi rimangono in carcere per aver protestato l'11 luglio 2021.
Lieter Ledesma:
"Per un paese dove tutti i cubani possano sentirsi a casa. Dove pensare non sia motivo di punizione e dire ciò che senti non ti trasformi in nemico. Un paese dove la libertà non sia un sogno, ma il pane quotidiano. Niente più famiglie distrutte dalla distanza. Niente più giovani in fuga senza speranza, né anziani che muoiono senza vedere il cambiamento. Che torni l'orgoglio di sentirsi cubano, non per nostalgia, ma per storia e dignità. Che amare Cuba non faccia male. Che viverci non sia una pena. Per una nazione veramente libera e prospera. Libera, per tutti."

Miguelín David:
"Data tatuata nella mente e nel cuore di ogni cubano. Un altro anniversario del giorno in cui ci siamo avvicinati di più alla libertà. Abbasso la dittatura che distrugge il mio paese."
Leoni Torres:
“11 luglio. Un giorno che ha segnato la storia della mia terra. Il nostro giorno sta arrivando.”
Alain Paparazzi Cubano:
La mia famiglia e io siamo stati vittime della repressione del comunismo. Abbiamo sofferto sulla nostra pelle gli abusi di quella dittatura solo per non rimanere in silenzio, per alzare la voce e dire la verità su ciò che stava accadendo a Cuba. Oggi, 11 luglio, ricorrono quattro anni da quel giorno in cui il popolo ha deciso di scendere in strada e rompere il silenzio. Quattro anni del grido più forte che abbia dato questa generazione: libertà.
"E oggi, più che mai, mi è chiaro: l'unica via d'uscita è il popolo in strada. Non ce n'è un'altra. Perché chi lotta per i propri diritti, chi non si arrende, è colui che fa la storia. Libertà per i prigionieri politici. Libertà per Cuba. Rimaniamo fermi, perché siamo la Voce di coloro che non possono parlare."
Michelito Dando Chucho:
“Per quanto vogliano… 11J vietato dimenticare…”
Emilio Frías:
L'11 luglio 2021 è stata una giornata che ha toccato il cuore di molti cubani.
Le strade erano in fermento, le auto suonavano... Il malecón è in strada... dicevano. I telefoni squillavano incessantemente, senza internet e si sentiva solo la gente dire... Santiago è in strada, Camagüey anche... Il Cerro e L'Avana sono completamente giù. So che molti (patrioti cibernetici) volevano essere lì per dimostrare tutto il loro coraggio e amore per la patria, perché io dico che bisognava essere lì, in mezzo a così tanti sentimenti contraddittori.
“Io ero lì, ho vissuto la paura, il dolore, la disperazione e l'agonia di un popolo che ha detto non ce la faccio più, non voglio. E ho vissuto anche l'amore, le lacrime di gioia dopo tanta agonia, la speranza e la fede della maggioranza dei cubani nel dire ‘Se è zittito pingaaaaaa, è zittito’. Ho vissuto un burattino di dittatore disperato, dare un ‘ordine di combattimento’ contro un popolo disarmato e dire che le strade appartenevano ai rivoluzionari.”
Dopo quel giorno, non sono mai più stato lo stesso e credo che nessuno di noi lo sia. Dopo quel giorno ho capito che ciò che pensavo lo pensavano in molti, che ciò che desideravo lo desideravano in molti, che la voglia di vivere dignitosamente e il dolore per la separazione dalla famiglia erano più grandi della paura di una dittatura sanguinaria e brutale (...)
“Ho scelto di stare dalla parte giusta e mi è costato molto, ma preferisco vivere “Senza Patria, ma senza Padrone” e con la dignità di essere sempre con Cuba e la mia gente. Buona giornata a tutti i coraggiosi che sono scesi in strada per rivendicare i propri diritti. Viva Cuba Libera e Abbasso la Dittatura.”
El Chacal:
“11 di luglio. Un giorno che nessuno dimentica. Per chi non c'è più, per chi continua a resistere contro la TIRANNIA.”
Domande frequenti sul quarto anniversario dell'11J a Cuba
Cosa è successo l'11 luglio 2021 a Cuba?
l'11 luglio 2021, migliaia di cubani sono scesi in strada per chiedere libertà e la fine della dittatura. Le manifestazioni si sono verificate in oltre 40 città, rappresentando una delle maggiori sfide al regime degli ultimi decenni. Le proteste sono state represse con violenza dal governo dopo che il presidente Miguel Díaz-Canel ha ordinato di combatterle.
Come hanno commemorato artisti e influencer cubani l'anniversario dell'11J?
Artisti e influencer cubani hanno utilizzato le loro piattaforme per ricordare l'11J, condividendo messaggi, foto e video sui social media. Mettono in evidenza il giorno come "il momento più vicino alla libertà" a Cuba e rendono omaggio ai manifestanti. Molti di loro, dall'esilio o all'interno dell'isola, esprimono il loro impegno per una Cuba libera.
Qual è la situazione dei prigionieri politici dopo l'11J?
Esistono centinaia di prigionieri politici a Cuba, molti dei quali incarcerati dopo l'11J. Anche se alcune liberazioni sono avvenute con condizioni restrittive, la maggior parte di questi prigionieri rimane in carcere o sotto sorveglianza. Le organizzazioni per i diritti umani continuano a chiedere la loro liberazione incondizionata.
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