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L'attore cubano residente in Colombia Jorge Cao ha rotto il silenzio su uno dei dolori più profondi che ha segnato la sua vita, la morte di sua figlia Maricel Luz, avvenuta a Cuba poco più di un mese fa, senza che lui potesse essere al suo fianco né partecipare al suo funerale.
“È un dolore irreparabile”, ha confessato Cao durante un'intervista nel programma Lo so tutto, dove ha condiviso come la distanza forzata dalle circostanze del paese gli abbia impedito di dare l'addio non solo a sua figlia, ma anche ad altri familiari stretti scomparsi nell'Isola negli ultimi anni, ha riportato El Tiempo.
Cao, di 81 anni, ha espresso che la morte di sua figlia lo ha colto in un momento in cui non poteva viaggiare né fermare i suoi impegni lavorativi, rendendo l'addio un atto impossibile. “Non ho potuto accompagnarla nel suo finale. Ho fatto il lutto da qui e continuo a farlo. È qualcosa di cui ancora non riesco a parlare”, ha affermato.
A dispetto del fatto che sia sempre stato riservato riguardo alla sua vita privata, questa volta ha deciso di raccontare il suo dolore e la sua frustrazione. “Molto duro. È un dolore irreparabile, lo posso dire e ve lo posso raccontare”, ha dichiarato.
Su hija, Maricel Luz, è stata diagnosticata con un cancro aggressivo che ha portato infine alla sua morte nell'isola. “È stato molto difficile perché tutto è accaduto in un mese, dalla scoperta del suo stato di salute fino ai suoi addii. È stato molto duro per me”, ha dichiarato.
Il suo testimonianza ha toccato il cuore di molti cubani che, come lui, hanno vissuto la tragedia di perdere un proprio caro senza poter prendere commiato, un'esperienza comune tra coloro che hanno dovuto emigrare e affrontare la distanza forzata imposta da anni di separazione, ostacoli economici o restrizioni politiche.
L'attore, ricordato per la sua partecipazione in telenovele come Pasión de Gavilanes e La Ley del Corazón, non mette piede a Cuba da 15 anni. Nell'intervista ha confessato che non crede più di poter tornare mai.
“Quasi tutta la mia famiglia non è più in questo piano, la mia ultima perdita è stata mia figlia”, ha spiegato, aggiungendo che il suo legame con l'Isola si è affievolito col passare del tempo e l'assenza dei suoi cari. Nonostante un tempo avesse sognato di tornare a percorrere le strade dell'Avana, oggi assicura che la sua casa è in Colombia.
“Fa parte di questo paese, di questa storia e penso di sviluppare la mia carriera per altri 30 anni in Colombia”, ha espresso con gratitudine, sottolineando di sentirsi pienamente integrato nella vita colombiana.
Le parole di Jorge Cao risuonano con forza tra migliaia di cubani che hanno dovuto elaborare il loro lutto da lontano, che hanno pianto in silenzio senza poter abbracciare i propri cari né accompagnarli nei loro ultimi momenti. La sua testimonianza dà un volto al dramma umano che vive la diaspora cubana, segnata dalla nostalgia, dall'impotenza e dal dolore lasciato dalla distanza.
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