La giovane madre cubana Elienay Estrada, con I-220B e una bebè di due mesi, domani affronterà il suo incontro urgente con il Servizio Immigrazione e Frontalieri (ICE) e spera di non essere separata dalla sua figlia.
"Oggi sono a casa a godermi il mio bambino e a riporre fiducia in Dio, domani andrà tutto bene. Ho già fatto tutto ciò che era nelle mie mani, ora non mi resta che aspettare e fidarmi! Nel caso in cui dovesse accadere il peggio, dovrò, insieme a mio marito, prendere una decisione per vedere cosa sarà meglio per la nostra famiglia," ha dichiarato a CiberCuba.
La difesa assunta da Estrada ha già presentato cinque giorni fa (mercoledì 18 giugno) una richiesta di sospensione della deportazione, chiedendo di poter rimanere negli Stati Uniti mentre si elabora la sua domanda di ricongiungimento familiare. Questo processo è avviato dall'inizio dell'anno.
Sebbene non segua il suo caso, interrogata da CiberCuba riguardo al caso di Elienay Estrada, l'avvocato Liudmila Marcelo ha suggerito che, considerando che il marito è residente permanente e che la bambina è cittadina americana di soli due mesi, questo rinvio alla deportazione dovrebbe argomentare che la bambina, come è naturale in qualsiasi paese del mondo, ha bisogno della sua mamma e inoltre ha le sue visite pediatriche negli Stati Uniti, e un trasferimento a Cuba la costringerebbe a vivere in un paese con un sistema sanitario pubblico in crisi.
Elienay Estrada ha contattato anche l'ufficio del congresista repubblicano del suo distretto, Carlos Giménez, che ha mostrato interesse per il caso e si è impegnato a fare il possibile nonostante il poco margine di manovra a disposizione. La giovane è stata convocata con urgenza, con meno di una settimana di preavviso, per presentarsi all'ICE poco dopo che nella sua intervista annuale le è stata data appuntamento per l'anno prossimo.
Questa madre cubana ha trovato un sollievo su TikTok, dove ha ricevuto molti supporti, ma ha anche ricevuto testimonianze molto dure come quella di una coppia di cubani I-220B che ha deciso di tornare a Cuba per evitare di essere separati dal loro bambino di un anno e mezzo. Questa madre ha consigliato a Elienay Estrada di ottenere il passaporto per la sua bambina prima di andare all'intervista con l'ICE, per evitare complicazioni con queste pratiche in futuro, nel caso si presentasse la situazione peggiore.
In effetti, l'avvocata Liudmila Marcelo consiglia di presentarsi a quell'intervista con l'ICE, dove ci sono molte probabilità che venga eseguita l'ordine di deportazione attualmente vigente, con tutta la documentazione in regola, dal nome del tutore per la bambina fino ai conti bancari, per evitare che accada come alla cubana Heidy Sánchez Tejeda, deportata in aprile nonostante fosse madre di una bambina di un anno e mezzo, ancora in fase di allattamento.
La società per cui lavorava Heidy Sánchez Tejeda le ha accreditato lo stipendio arretrato con un assegno; il marito, Yauniel Valle, ha chiesto di depositarlo sul conto di sua moglie, senza sapere che la banca aveva cancellato tutte le carte nel momento in cui lei è stata deportata, perdendo così tutto quel denaro.
Ora non resta che aspettare per vedere cosa accadrà domani.
Archiviato in:
