Il regime cubano ha accusato mercoledì l'amministrazione di Donald Trump di utilizzare "la forza e la paura" per imporre politiche migratorie negli Stati Uniti, mentre evita ogni autocritica per la repressione sistematica all'interno dell'isola.
Dalla sua account ufficiale su X (prima Twitter), il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla ha denunciato il dispiegamento di oltre 4.700 efficaci della Guardia Nazionale e dei marines in città come Los Angeles, come parte dell'operazione federale per reprimere le proteste contro i raid migratori ordinati dall'ICE.
"Il dispiegamento di 4.700 marines e di agenti della Guardia Nazionale a #LosÁngeles rappresenta l'unica via del governo degli Stati Uniti per continuare a imporre con la forza e la paura una politica anti-immigrazione impopolare, xenofoba e razzista", ha scritto il cancelliere.
Ha aggiunto che la politica migratoria statunitense "ignora la storia e la base socioeconomica di quella nazione".
Rodríguez ha anche sottolineato che le manifestazioni registrate in città come San Francisco, Dallas e New York “dimostrano il fallimento” della strategia migratoria di Trump, sostenuta, secondo quanto dichiarato, da politici “anticubani che lucrano tradendo i loro elettori”.
Le dichiarazioni del cancelliere hanno provocato un'ondata di reazioni sui social media, dove decine di utenti lo hanno accusato di cinismo per aver denunciato abusi negli Stati Uniti mentre tace sulla repressione interna a Cuba, specialmente durante le storiche proteste dell'11 luglio 2021.
Negli ultimi anni, Cuba ha vissuto molteplici episodi di repressione civile, inclusi arresti arbitrari, censura di giornalisti e attivisti, e detenzioni di massa di manifestanti pacifici. Organismi internazionali hanno documentato l'uso sistematico della forza per impedire qualsiasi forma di dissenso.
Non è la prima volta che il governo cubano cerca di capitalizzare il malessere sociale in altre nazioni. Lo scorso aprile, funzionari del regime hanno celebrato le proteste negli Stati Uniti contro Trump, presentandole come un esempio di resistenza popolare, senza menzionare che a Cuba qualsiasi tentativo di protesta si traduce in pestaggi, arresti e condanne.
"Allá possono protestare ed eleggere i loro leader. Qui né elezioni né proteste. Solo repressione," ha ricordato un utente sui social media.
Il presidente Donald Trump ha ordinato il dispiegamento di circa 2.000 membri della Guardia Nazionale in California, senza il consenso del governatore Gavin Newsom, dopo una giornata di intense proteste a Los Angeles contro le retate migratorie.
La polizia ha dichiarato illegale la concentrazione e si sono verificati scontri con i manifestanti, principalmente nel centro della città e nel sobborgo di Paramount.
Le immagini di violenza e repressione si sono moltiplicate sui social, provocando reazioni sia all'interno che all'esterno del paese.
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