La storia dietro il nome di La Habana è avvolta in leggende, radici indigene ed evoluzioni linguistiche. Sebbene esistano diverse teorie, quella più accettata indica che il nome derivi dal cacique Habaguanex, un leader taíno che governava la regione in cui fu fondato il primo insediamento spagnolo.
Habaguanex era una figura influente tra i popoli indigeni dell'ovest di Cuba, e il suo nome fu adottato dai colonizzatori per denominare la villa fondata nel 1514 e spostata nella sua attuale posizione nel 1519.
Questa ipotesi è evidenziata da vari storici, come il defunto Eusebio Leal, e collega direttamente l'identità della città con le sue radici taine.
Oltre a versioni meno accettate, si suggerisce che “Habana” potrebbe derivare dalla parola taína sabana, pronunciata come jabana nei dialetti arahuachi.
También ci sono stati coloro che hanno difeso l'idea che L'Avana derivi da radici germaniche, dalla parola "haven" (porto). Esiste inoltre un'interpretazione leggendaria di origine aruaca, dove il termine "abana" significa "lei è pazza", e si riferisce a un'indiana chiamata Guara.
In merito alla forma scritta del nome, lo storico cubano Emilio Roig de Leuchsenring ha documentato che per più di due secoli è stato comune scrivere Havana o Hauana, come appare nei libri del Cabildo e in opere come la Brevísima relación de la destrucción de las Indias, di Bartolomé de Las Casas.
Fu a partire dal 1798 che cominciò ad essere usata progressivamente "Habana" con "b" nei documenti cubani, anche se non fu fino al 1821 che questa forma si consolidò completamente, sostituendo definitivamente la precedente.
Oltre alla grafia, il nome di La Habana conserva nella sua radice la memoria indigena, con Habaguanex come simbolo della storia viva che perdura nell'identità della capitale cubana.
Archiviato in:
