La stampa ufficiale cubana elogia il gruppo per la sua "ricchezza ritmica e autenticità"

Dopo anni di censura, Cubadebate sottolinea la distribuzione come espressione culturale preziosa. Il regime vuole appropriarsi del genere urbano per connettersi con i giovani, ignorando problemi strutturali.

Concerto di Ja Rulay a CubaFoto © Instagram / frandorsax92

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In un tentativo di integrare nella sua narrativa ufficiale il fenomeno del reguetón cubano - e in particolare la sua variante conosciuta come "il reparto" - la stampa di stato ha iniziato a mettere in evidenza i suoi valori culturali, nonostante per anni questo genere sia stato marginalizzato e censurato dalle istituzioni del paese.

La giornalista Thalía Fuentes Puebla, del portale ufficiale Cubadebate, ha pubblicato un articolo in cui elogia il reparto come "una delle espressioni musicali più distintive e culturalmente rilevanti all'interno della musica urbana a Cuba", evidenziando la sua "ricchezza ritmica e autenticità" come riflesso dell'"identità popolare".

Secondo Fuentes, il genere ha "evoluto" verso una maggiore complessità strumentale integrando elementi della musica tradizionale cubana, ma evita di riferirsi ai profondi problemi sociali che hanno portato al suo successo: una crisi economica, educativa e culturale che lascia poche alternative ai giovani per esprimersi o trovare spazi di realizzazione personale.

Il testo arriva persino a menzionare cantanti come Candyman e Chocolate MC, entrambi residenti negli Stati Uniti e critici del regime.

Del primo dice che è stato uno dei primi ad adattare il reguetón al contesto cubano, e a Chocolate lo riconosce come promotore del genere con brani come "Bajanda", mentre sottolinea il suo utilizzo di "modismi e riferimenti specifici al contesto sociale cubano".

La reporter chiama a non "satanizzare" i generi urbani e ammette che sono sintomo di un'ineguaglianza molto più profonda.

"La vera battaglia culturale non consiste nel proibire i ritmi, ma nel garantire che l'arte elevata non sia un privilegio per pochi, né che l'arte popolare sia l'unico conforto possibile", ha affermato.

La pubblicazione si colloca in un contesto più ampio di tentativi del governo di appropriarsi della narrativa del genere urbano, che ha guadagnato enorme popolarità tra i giovani cubani.

In aprile, il Ministero della Cultura ha organizzato un evento sul fenomeno musicale, al quale hanno partecipato i reguetoneri Yomil e Yulién Oviedo, entrambi noti per aver criticato in passato il regime.

Tuttavia, la sua partecipazione all'incontro - e il silenzio che hanno mantenuto dopo - ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle loro posizioni.

Il governo ha insistito sul fatto che la sua intenzione non è quella di proibire questi generi, ma di "moderarlo" e garantire un "equilibrio" nell'ecosistema culturale.

Ma dietro a quel discorso si percepisce una strategia chiara: cooptare il reguetón e il reparto come strumenti utili per connettersi con le masse giovanili, senza toccare i fattori strutturali che li hanno resi così influenti.

Già a marzo, la televisione ha dedicato una Mesa Redonda all'impatto sociale del reparto, in cui funzionari e accademici hanno discusso del fenomeno con un approccio più controllato che critico.

Luis Emilio Aybar, direttore dell'Istituto di Ricerca Culturale Juan Marinello, ha affermato che il gruppo ha "una forza sociale significativa", ma ha insistito sul fatto che la posizione ufficiale non è quella di "esaltarlo in modo acritico".

Nel frattempo, artisti indipendenti e settori critici sottolineano che il regime cerca di addomesticare e canalizzare la cultura popolare secondo i propri interessi politici, ignorando le condizioni che la originano: precarietà, disuguaglianza, repressione e mancanza di orizzonti.

Il riconoscimento tardivo e selettivo al reparto non sembra un atto genuino di apertura culturale, ma piuttosto parte di una strategia di appropriazione simbolica che rafforza il controllo sulla vita artistica e sociale dell'isola.

Domande frequenti sul riconoscimento del reparto da parte della stampa ufficiale cubana

Perché la stampa ufficiale cubana inizia a elogiare la distribuzione?

La stampa ufficiale cubana ha iniziato ad elogiare il reparto come un'espressione musicale distintiva e culturalmente rilevante all'interno della musica urbana a Cuba, evidenziando la sua ricchezza ritmica e autenticità. Questo cambio di atteggiamento sembra essere un tentativo del regime di appropriarsi del genere urbano per connettersi con la gioventù cubana, senza affrontare i problemi strutturali che permettono il suo successo.

Qual è stata la posizione del governo cubano riguardo al reguetón e alla distribuzione?

Il governo cubano ha adottato una posizione di moderazione ed equilibrio nei confronti del reguetón e del reparto, affermando che non cerca di proibire questi generi, ma di garantire un equilibrio nell'ecosistema culturale. Tuttavia, dietro a questa posizione si percepisce una strategia di cooptazione per utilizzare questi generi come strumenti di connessione con le masse giovanili.

Come hanno reagito gli artisti urbani di fronte al tentativo del governo di appropriarsi del genere?

Alcuni artisti urbani, come Chocolate MC, hanno criticato apertamente la partecipazione di colleghi a eventi organizzati dal governo, considerandola un tentativo di strumentalizzare il reguetón. Tuttavia, altri come Yomil hanno difeso la loro partecipazione, sostenendo che il loro intervento è stata un'opportunità per parlare apertamente di reguetón e musica urbana a Cuba.

Qual è l'impatto culturale della distribuzione a Cuba?

Il reparto ha un impatto culturale significativo a Cuba, essendo una delle espressioni urbane più popolari tra i giovani. Riflette l'identità popolare e si è evoluto per includere elementi della musica tradizionale cubana. Tuttavia, è anche oggetto di critiche per i suoi contenuti espliciti e perché riflette problematiche sociali profonde.

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Redazione di CiberCuba

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