Una rissa tumultuosa è scoppiata nelle prime ore di lunedì durante il concerto del reguetonero cubano Ja Rulay al cabaret Tropicana Santiago, generando scene di caos tra i partecipanti e costringendo all'intervento delle forze dell'ordine.
Secondo quanto riportato su Facebook dal comunicatore indipendente Yosmany Mayeta Labrada, l'alterco è avvenuto nel momento di maggiore euforia dello spettacolo, quando l'artista interpretava il suo brano "Se Calentó", accompagnato da coristi che animavano anche il pubblico.

Video condivisi sui social mostrano dozzine di persone che si lanciano sedie e bottiglie, mentre altri fuggivano per evitare di essere colpiti.
La rissa è stata di tal magnitudine che agenti della Polizia Nazionale Rivoluzionaria (PNR) e i cosiddetti "berretti neri" hanno dovuto intervenire per calmare gli animi. Le cause esatte del conflitto non sono ancora state chiarite, sebbene alcuni testimoni abbiano menzionato contese tra gruppi rivali tra il pubblico.
Le vendite dei biglietti per il concerto sono state ufficialmente fissate a 2.000 CUP (equivalenti a circa 8 dollari, al cambio informale attuale), ma nel mercato secondario sono arrivati a essere quotati fino a 3.500 pesos cubani per biglietto, secondo pubblicazioni su piattaforme come Revolico.
Quella cifra equivale allo stipendio mensile di molti lavoratori statali cubani, il che evidenzia la crescente disuguaglianza nell'accesso a eventi di intrattenimento.
La visita di Ja Rulay aveva già suscitato alboroto a Santiago, con folle che lo seguivano al suo arrivo lo scorso fine settimana. La violenza scatenata al Tropicana, tuttavia, ha lasciato un sapore amaro tra i fan dell'artista e riapre il dibattito sulla sicurezza negli spettacoli di massa a Cuba.
Ja Rulay: Tra lusso, ostentazione e silenzio politico
Ja Rulay, uno dei rappresentanti più popolari del reguetón di strada a Cuba, ha costruito la sua immagine pubblica attorno all'ostentazione: automobili di lusso, capi esclusivi, mazzette di dollari e acquisti in negozi di marchi come Louis Vuitton.
En le sue reti sociali ha vantato di guidare un Cadillac Escalade per L'Avana (il famoso "parecemos che andiamo là e siamo qui"), guidare un Mercedes-Benz mentre lancia banconote in aria, o regalare scarpe di oltre 300 dollari ai suoi seguaci.
L'artista, tuttavia, evita qualsiasi posizionamento politico. Ha chiesto un'azione della polizia contro la proliferazione del traffico di droga, ma non ha emesso critiche al sistema, il che gli consente di muoversi con una certa libertà in spazi controllati dal potere sull'isola.
Il suo discorso, incentrato su "superarsi" e "vivere bene", coincide con la narrativa della "continuità" del governo di Miguel Díaz-Canel, che promuove il successo individuale purché non metta in discussione la struttura politica.
Questo profilo lo ha trasformato in una figura tollerata e persino promossa in certi circoli ufficiali, in contrasto con artisti critici o dissidenti, che di solito affrontano censura o repressione.
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