Cubana a Houston vanta il suo 'trasporto' senza lettere né debiti e i social la applaudono: “Con papeles y to”

Una cubana a Houston celebra di avere la propria auto, pagata e con i documenti in regola, suscitando reazioni positive sui social. Il suo messaggio mette in risalto il valore dell'indipendenza finanziaria tra i migranti.


Una giovane cubana, che si identifica su TikTok come @ilianys94, ha scatenato un’ondata di reazioni dopo aver pubblicato un video mentre lavava la sua auto con orgoglio. Il veicolo non è dell'ultimo modello, ma ha qualcosa che molti apprezzano di più: è completamente pagato e con i documenti in regola. Nel video, girato in un autolavaggio a Houston, appare la frase “Hai un transporteichon? Sì, ma è mio, con documenti e tutto”, che è diventata il slogan del momento.

La pubblicazione è stata inondata di commenti da cubani che si sono sentiti identificati, hanno applaudito l'atteggiamento di Ilianys e hanno celebrato la sua indipendenza finanziaria. “A Cuba non abbiamo nemmeno le biciclette, qui lo apprezziamo per il sacrificio”, ha scritto un follower. Un altro, con più umorismo, ha detto: “Ho una Camry 2024 e le devo 35 mila dollari… qualcuno la vuole?”.

Tra le reazioni c'era di tutto: meccanici che avallano la sua scelta, utenti che hanno già pagato la loro auto e altri che ammettono di dover ancora “fino ai pneumatici”. Qualcuno ha commentato: “Quello sì è tuo. Gli altri, tutti della banca”. Un altro ha scritto: “Quella non è una qualsiasi auto, è un Honda, di quelli buoni”. E ovviamente, non sono mancati quelli che si sono offerti di lavargli l'auto gratis.

Lungi dal presuntuoso, la cubana ha risposto con umiltà a coloro che l'hanno congratulata. “È una felicità poter prendere il biglietto per altre cose senza paura”, ha scritto in uno dei suoi commenti. E il vero messaggio non è stato mostrare un'auto pulita, ma celebrare un traguardo raggiunto senza dover nulla a nessuno.

L'uso del termine “transporteichon”, tra scherzo e orgoglio, è diventato un modo divertente per parlare di sforzo e responsabilità. Perché al di là delle apparenze, possedere un'auto negli Stati Uniti, senza finanziamenti, continua a essere un traguardo importante per molti migranti.

Lo che è iniziato come un video spontaneo ha toccato una corda comune tra migliaia di persone: il desiderio di vivere tranquilli, senza debiti, e godendo di ciò che è stato ottenuto con sacrificio. A volte, non serve altro che un secchio d'acqua, un'auto pagata e un buon atteggiamento per ispirare un'intera comunità.

Domande frequenti sull'esperienza dei cubani con auto e autolavaggi negli Stati Uniti.

Perché il video di Ilianys mentre lava la sua auto è diventato così popolare?

Il video di Ilianys è diventato popolare perché mostra il suo orgoglio nel possedere un'auto completamente pagata e con i documenti in regola, qualcosa che molti apprezzano più di un modello nuovo. Il suo atteggiamento umile e la connessione con altri cubani che condividono esperienze simili di impegno e autosufficienza hanno risuonato nella comunità.

Come hanno reagito i cubani sui social media di fronte al video di Ilianys?

I cubani sui social media hanno applaudito Ilianys per la sua indipendenza finanziaria e l'hanno congratulata per il suo traguardo. Molti si sono identificati con la sua storia, sottolineando l'importanza di raggiungere obiettivi senza debiti e apprezzando quanto ottenuto con impegno. Il post ha generato commenti di sostegno e umorismo, riflettendo la realtà di molti migranti che cercano stabilità negli Stati Uniti.

Come riflettono i video di cubani al lavaggio auto le differenze culturali tra Cuba e gli Stati Uniti?

I video dei cubani al lavaggio auto riflettono le differenze culturali mostrando reazioni genuine e di stupore di fronte a tecnologie e servizi comuni negli Stati Uniti, ma nuovi per chi proviene da Cuba. Questi video mettono in evidenza il contrasto tra i due paesi e catturano l'adattamento dei cubani a nuove esperienze, generando empatia e connessione nella comunità.

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Izabela Pecherska

Redattrice di CiberCuba. Laureata in Giornalismo presso l'Università Rey Juan Carlos di Madrid, Spagna. Redattrice per El Mundo e PlayGround.