Gerardo Hernández elogia un cubano che alleva pesci a casa per sopravvivere

L'ex spia elogia l'allevamento di pesci a casa come soluzione alla carenza di pesce a Cuba. Il regime promuove queste iniziative individuali in mezzo al collasso del sistema produttivo statale.

Gerardo Hernández è un cubano che alleva pesci nella sua casaFoto © Facebook / Gerardo de Los Cinco

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Il coordinatore nazionale dei Comitati di Difesa della Rivoluzione (CDR), Gerardo Hernández Nordelo, ha elogiato pubblicamente un cubano che ha scelto l'allevamento di pesci nella propria casa come alternativa di sussistenza in mezzo alla crisi alimentare che colpisce il paese.

Através di un post su Facebook, l'ex spia cubana ha messo in evidenza l'iniziativa di Omar, un residente di El Cornito, Las Tunas, che ha implementato la coltivazione di pesci nel suo cortile.

Foto: Facebook / Gerardo de Los Cinco

"Quando in quest'isola bloccata si parlò di stimolare la coltivazione di pesci nei cortili, non mancarono le derisioni degli haters. A El Cornito, all'ingresso di Las Tunas, Omar sa che chi ride per ultimo, ride meglio", scrisse.

Captura di Facebook / Gerardo de Los Cinco

Nel post, Hernández non ha fatto riferimento alle cause per cui la maggior parte dei cubani da anni non consuma pesce, ad eccezione di quei pochi che possono comprarlo sul mercato nero.

Foto: Facebook / Gerardo de Los Cinco
Foto: Facebook / Gerardo de Los Cinco

"La soluzione della pesca non è questa. La soluzione sarebbe una Marina di Pesca Cubana come quella di qualche decennio fa!" ha commentato un internauta.

"Qui compro salmone in negozio, non devo coltivare nulla, ahahah che orrore, povero paese" si è burlato un cubano residente negli Stati Uniti.

L'elogio di Hernández per iniziative di questo tipo non è nuovo.

En febbraio 2024, a L'Avana, ha congratulato una famiglia a Los Pinos, Arroyo Naranjo, che coltivava ortaggi nel proprio cortile, e ha lodato una signora a San Agustín, La Lisa, che coltivava spezie e malanga sul balcone del suo appartamento al quarto piano. In entrambi i casi, la propaganda ufficiale ha promosso le storie come esempi di resistenza e creatività di fronte alla scarsità di cibo.

Sui social media, i post di Hernández hanno suscitato forti critiche, con molti cubani che mettono in dubbio che queste iniziative individuali possano essere presentate come soluzioni sostenibili alla crisi alimentare del paese. "Essere creativi per resistere", è stata la giustificazione del funzionario di fronte a coloro che gli rimproverano di utilizzare la precarietà dei cittadini per fare politica.

Una strategia ripetuta

Desde quando ha assunto la direzione dei CDR, l'ex spia ha insistito sulla necessità che le famiglie cubane coltivino piante e allevino animali nei loro cortili come risposta alla crisi alimentare. Durante la pandemia, ha promosso l'autosufficienza domestica come una misura per alleviare la mancanza di prodotti di base.

In quel periodo, Hernández propose l'idea che se ogni CDR piantasse una zucca, si sarebbero prodotte 138.000 zucche in più nel paese. Chiamò anche a moltiplicare la coltivazione in cortili, terrazze e appezzamenti, oltre a promuovere l'allevamento di animali come fonte di nutrimento.

Per i cubani, queste "soluzioni" sono una prova del collasso del sistema produttivo, che ha costretto la popolazione a cercare metodi di sussistenza rudimentali anziché ricevere un adeguato approvvigionamento da parte dello Stato.

Nonostante le critiche, Hernández continua a promuovere la campagna "Cultiva tu pedacito", presentando l'autoconsumo familiare come una strategia di resistenza di fronte alla crisi economica dell'Isola.

Domande frequenti sulla crisi alimentare e le iniziative di sussistenza a Cuba

Perché Gerardo Hernández elogia l'allevamento di pesci nelle case come una soluzione a Cuba?

Gerardo Hernández elogia l'allevamento di pesci nelle case come una forma di sussistenza, evidenziando la creatività e la resilienza dei cittadini cubani di fronte alla crisi alimentare. Hernández utilizza queste iniziative per promuovere la campagna "Coltiva il tuo pezzetto", che mira a incentivare l'autoconsumo familiare come strategia di resistenza alla crisi economica dell'Isola.

Quali critiche ha generato la promozione di iniziative individuali come soluzione alla crisi alimentare a Cuba?

Le iniziative individuali, come l'allevamento di pesci nelle case, hanno suscitato critiche sui social media, poiché molti cubani mettono in dubbio che queste possano essere presentate come soluzioni sostenibili alla crisi alimentare del paese. I critici sostengono che queste pratiche siano evidenza del collasso del sistema produttivo a Cuba, costringendo la popolazione a cercare metodi di sussistenza rudimentali.

Qual è stata la ricezione della campagna "Cultiva tu pedacito" a Cuba?

La campagna "Cultiva tu pedacito", promossa da Gerardo Hernández, è stata accolta con scetticismo e critiche da molti cubani. La popolazione percepisce queste iniziative come un riflesso della mancanza di soluzioni reali da parte del governo alla crisi economica e alimentare, poiché dipendono dalla creatività e dall'impegno individuale piuttosto che da un adeguato rifornimento da parte dello Stato.

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