Polémica dopo le nuove dichiarazioni di Trump: Impegnato a “comprare” e “possedere” Gaza

Il futuro di Gaza sarà il tema centrale dell'incontro previsto per questo martedì alla Casa Bianca tra Trump e il re Abdalá di Giordania.


Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito quest'oggi la sua intenzione di prendere il controllo della Striscia di Gaza.

Nelle sue dichiarazioni, ha paragonato questo obiettivo al suo precedente desiderio di acquisire la Groenlandia, assicurando che il suo piano includerebbe "comprare" Gaza e "possederla".

"Sono impegnato a comprare e possedere Gaza. Per quanto riguarda la sua ricostruzione, possiamo affidarla ad altri Stati del Medio Oriente affinché ricostruiscano alcune parti di essa", ha dichiarato il mandatario a bordo dell'Air Force One mentre viaggiava a New Orleans per assistere al Super Bowl.

"Altre persone possono farlo, sotto il nostro patrocinio. Ma essendo determinati a possederla, prenderne possesso e assicurarci che Hamás non torni", aggiunse.

Piani per Gaza e il futuro dei suoi abitanti

Trump ha proposto di trasformare Gaza in "la Riviera del Medio Oriente", lasciando in sospeso il destino dei suoi oltre due milioni di abitanti. Durante un incontro con il primo ministro israeliano, Benjamín Netanyahu, martedì scorso, ha indicato che i gazatensi dovrebbero essere reinsediati in altri paesi arabi, come l'Egitto o la Giordania, perché "è un luogo di demolizione".

Selon le président américain, ce transfert serait permanent, bien que la Maison Blanche ait précisé par la suite qu'il pourrait être temporaire.

En le sue dichiarazioni di domenica, Trump ha evitato di chiarire il futuro dei palestinesi sfollati, anche se ha assicurato che "è un grande errore permettere alla gente che vive a Gaza, ai palestinesi, di tornare ancora una volta".

Ha affermato anche che i gazatíes "non desiderano tornare", ma esprimono la loro intenzione di farlo solo perché "non hanno un altro posto dove andare".

Tuttavia, ha promesso che verranno costruiti a Gaza "posti bellissimi per le persone, affinché i palestinesi possano vivere in pace e armonia per la prima volta in secoli".

Trump ha anche affrontato il delicato accordo di cessate il fuoco e scambio di prigionieri a Gaza, esprimendo la sua frustrazione riguardo al rispetto da parte di Hamás.

"Sembravano sopravvissuti all'Olocausto. Erano in condizioni orribili, pelle e ossa," ha detto riguardo a tre ostaggi israeliani recentemente liberati.

"Non so quanto tempo ancora riusciremo a sopportarlo... prima o poi perderemo la pazienza", ha aggiunto.

Rifiuto internazionale e critiche alla sua proposta

Le dichiarazioni di Trump sono state accolte con entusiasmo dall'estrema destra israeliana, che sostiene l'espulsione dei palestinesi, ma hanno generato un rifiuto diffuso nella comunità internazionale, specialmente tra i paesi arabi.

Il membro del buro politico di Hamás, Izzat al-Rishq, ha definito le affermazioni di Trump come una prova di "profonda ignoranza" riguardo a Palestina e Medio Oriente, liquidandole come "assurde".

"Gaza non è una proprietà che può essere comprata e venduta, ed è una parte integrante della nostra terra palestinese occupata", ha dichiarato in un comunicato.

Inoltre, ha criticato la mentalità di Trump, assicurando che "avvicinarsi alla questione palestinese con la mentalità di un investitore immobiliare è la ricetta per il fallimento", e che "il popolo palestinese frustrerà qualsiasi piano di spostamento o deportazione".

Il leader di Hamás, Khalil al-Hayya, ha anche rifiutato la proposta, affermando che i piani del magnate statunitense sono "condannati al fallimento".

Reazioni in Israele e nuovi incontri diplomatici

Il ministro della Difesa di Israele, Israel Katz, ha ordinato all'Esercito di preparare un piano per facilitare l'"uscita libera" dei civili che desiderano lasciare Gaza.

All'atterraggio in Israele domenica, Netanyahu ha definito la sua recente visita negli Stati Uniti come "storica" e ha sottolineato "enormi risultati che possono garantire la sicurezza di Israele per generazioni".

Anche se non ha fornito dettagli, ha assicurato di aver parlato con Trump di una "visione rivoluzionaria e creativa" per la futura gestione di Gaza che esclude sia Hamás che l'Autorità Nazionale Palestinese.

Il futuro di Gaza sarà il tema centrale dell'incontro previsto per questo martedì alla Casa Bianca tra Trump e il re Abdallah di Giordania, il cui governo ha confermato la visita del monarca a Washington.

Successivamente, il capo di Stato egiziano, Abdelfatá al Sisi, e il principe ereditario saudita, Mohamed bin Salmán, visiteranno anche la residenza presidenziale americana.

I tre leader arabi hanno rigettato categoricamente il piano di Trump e difendono la creazione di uno Stato palestinese.

Domande frequenti sulle dichiarazioni di Trump e sul futuro di Gaza

Qual è il piano di Trump per Gaza?

Trump prevede che gli Stati Uniti acquistino e possiedano Gaza, con l'intento di ricostruirla e trasformarla nella "Riviera del Medio Oriente". Secondo le sue dichiarazioni, questo piano include il reinsediamento degli abitanti di Gaza in altri paesi arabi e una ricostruzione sotto il patrocinio degli Stati Uniti e di altri stati della regione.

Come ha reagito la comunità internazionale alle dichiarazioni di Trump su Gaza?

Le dichiarazioni di Trump hanno generato un ampio rifiuto nella comunità internazionale, specialmente tra i paesi arabi. I leader di Hamás e di altri gruppi hanno criticato aspramente la sua proposta, definendola ignorantemente assurda e avvertendo che ogni tentativo di sfollamento sarà frustrato dal popolo palestinese.

Quali implicazioni avrebbe il piano di Trump per gli abitanti di Gaza?

Il piano di Trump prevede il reinsediamento degli abitanti di Gaza in altri paesi arabi, come l'Egitto o la Giordania. Anche se è stata proposta l'idea che questo spostamento potrebbe essere temporaneo, le dichiarazioni di Trump suggeriscono che sarebbe un cambiamento permanente. La ricostruzione di Gaza sotto il controllo degli Stati Uniti prevede anche la rimozione di esplosivi e la creazione di nuove infrastrutture.

Qual è la posizione di Israele riguardo al piano di Trump su Gaza?

Il primo ministro israeliano, Benjamín Netanyahu, ha mostrato sostegno alla proposta di Trump, definendo il presidente "il miglior amico" di Israele. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli specifici su come verrebbe attuato il piano, e le reazioni all'interno di Israele sono state varie, con sostegno principalmente da settori di estrema destra.

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