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Il sacerdote Alberto Reyes Pías, una delle voci più critiche nei confronti della dittatura all'interno della Chiesa Cattolica, ha esortato la società a riflettere su come possa trovare le soluzioni per uscire dall'abisso in cui si trova.
Reyes, della diocesi di Camagüey, ha lanciato un appello nel suo muro di Facebook alle diverse istanze del governo: militari, giudici, dirigenti, poliziotti, delatori... e ha chiesto loro di riflettere se stanno difendendo la verità e la giustizia.
Nel suo messaggio, il parroco non ha dimenticato le chiese, alle quali ha chiesto di alzare la voce a favore dei poveri e degli oppressi.
Ha inoltre affermato che il popolo deve riflettere e comprendere che, sebbene non possa evitare di essere disprezzato, ingannato e utilizzato, può però smettere di sostenere chi lo sta sfruttando.
A seguire, CiberCuba condivide il testo integrale della pubblicazione.
Ho riflettuto... (100) di Alberto Reyes Pías
Ho riflettuto...
Quando la vita si svolge tormentata dalla povertà e dalla scarsità, e la giornata si trasforma in una corsa tra ostacoli interminabili, una società deve riflettere. Quando vivere nella verità diventa pericoloso e la giustizia non ha difensori, quando all'orizzonte non brilla la speranza e emigrare è la via verso il futuro, una società deve riflettere.
Perché se non pensa, come potrà trovare le soluzioni per uscire dai suoi abissi? Come potrà spezzare le catene che immobilizzano il corso della sua storia? È tempo di pensare, questo è il momento di pensare.
È il momento che le massime autorità di questo paese riflettano su come questa terra si stia impoverendo, e su come il nulla stia popolando l'universo del cubano, il nulla materiale e il nulla politico di un popolo che non crede più nel 'progetto rivoluzionario', né nell' 'uomo nuovo socialista', in un popolo che chiede a gran voce pace, libertà, democrazia e prosperità.
È giunto il momento per coloro che costituiscono l'apparato militare e il braccio esecutivo del governo di riflettere su ciò che stanno realmente difendendo, che non sono gli ideali del loro popolo; di pensare e comprendere come anche loro siano vittime di ciò che difendono: vittime delle scarsità, vittime della lontananza dei figli emigrati, vittime della paura che un errore possa distruggere tutto ciò che hanno costruito.
È tempo che i funzionari dell'apparato della giustizia riflettano sul fatto che la loro vocazione è la difesa della verità e della giustizia, e che quando condannano un innocente, possono ricevere applausi dal potere, ma non potranno evitare la voce riprovante delle loro coscienze.
È giunto il momento affinché coloro che reprimono, coloro che picchiano, coloro che intimidiscono, coloro che minacciano, coloro che denunciano… riflettano sul Dio che ci ha creati per essere fratelli e non carnefici, per farci del bene e non del male, per tenderci la mano e non per aggredirci.
È ora che tutte le chiese si interrogano se il Dio in cui credono non stia chiedendo loro ciò che chiamiamo 'profetismo', e alzino la voce in nome del povero, dell'indifeso, dell'opresso, ricordando che colui che seguono e predicano, colui a cui devono obbedienza, è Cristo, e Cristo crocifisso.
È tempo che i prigionieri di coscienza rinnovino la loro speranza, e orgogliosi di essere stati in grado di alzare la voce e rivendicare i diritti di tutti, ricordino che la notte non sarà eterna, che la verità soffre, ma non perisce, e che non c'è tempesta senza calma né notte senza alba.
È il momento che il popolo, quella realtà composta da persone concrete, pensi e comprenda che non può evitare di essere disprezzato, ingannato e utilizzato, ma può smettere di sostenere chi lo usa, può alzare lo sguardo e dire 'Basta!'.
Sì, è l'ora, questa è l'ora".
Domande frequenti sul richiamo del sacerdote cubano Alberto Reyes all'azione sociale
Qual è il messaggio principale che il sacerdote Alberto Reyes trasmette nel suo recente post?
Il sacerdote Alberto Reyes invita la società cubana a riflettere e agire contro la dittatura. Sottolinea che è giunto il momento affinché il popolo comprenda che può dire "Basta!" e smettere di sostenere il regime che lo opprime.
Qual è la critica di Alberto Reyes nei confronti del regime cubano?
Alberto Reyes critica che il regime cubano ha portato il paese a uno stato di povertà estrema, mancanza di giustizia e repressione. Sottolinea che il regime si mantiene al potere attraverso la manipolazione, la paura e la repressione, e chiede che sia il governo che le forze che lo supportano riflettano su ciò che stanno realmente difendendo.
Quale ruolo assegna Alberto Reyes alle chiese in Cuba di fronte alla situazione attuale?
Alberto Reyes invita le chiese a alzare la voce a favore dei poveri e degli oppressi. Sostiene che è un suo dovere difendere la verità e la giustizia, e agire con profetismo a favore del popolo cubano.
Cosa propone Alberto Reyes per ottenere un cambiamento a Cuba?
Reyes propone un cambiamento basato sulla riflessione e sull'azione collettiva. Sottolinea che il popolo deve smettere di essere passivo e prendere decisioni che sfidano il regime, utilizzando mezzi pacifici ma efficaci per rivendicare i propri diritti e costruire un futuro diverso.
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