Un gruppo ristrettamente selezionato di persone ha partecipato alla Marcha de las Antorchas a Santiago di Cuba, organizzata per commemorare l'anniversario della nascita di José Martí.
L'evento, che ha attraversato alcune strade buie della città, è stato accompagnato da slogan urlati con evidente disinteresse.
Un video condiviso su Facebook dal giornalista indipendente Yosmany Mayeta Labrada ha mostrato un ambiente di decadenza, segnato dagli ultimi rspiri della propaganda ufficiale e dal blackout generalizzato che colpiva gran parte della città.
La marcia, celebrata in mezzo a una prolungata crisi energetica, ha suscitato forti critiche sui social media. Nel video condiviso da Mayeta si è sentita una persona dire di coloro che marciavano: “Guardali, sicuramente non hanno nemmeno merendato!”.
I santiagueri, colpiti dai continui blackout elettrici, hanno manifestato il loro malcontento riguardo alla situazione e hanno messo in discussione l'opportunità di destinare risorse ad attività politiche mentre il popolo affronta carenze fondamentali.
Apagoni e malessere popolare
La Empresa Eléctrica ha comunicato che un guasto nella Sottostazione Pavón ha lasciato senza servizio elettrico i circuiti 1, 2, 3, 7, 8, 9 e 10 di Santiago di Cuba.
Sebbene abbiano assicurato che il servizio sarebbe stato ripristinato "gradualmente", i santiagueri hanno denunciato che le interruzioni di corrente si prolungano per ore e, addirittura, per giorni.
I commenti sui social media evidenziano il malcontento diffuso:
“Dalle 9 del mattino siamo rimasti senza corrente… ora parlano di Pavón. È una menzogna dietro l'altra. Ogni giorno ci dimostrano sempre di più che al popolo non interessa, meno manifestazioni e più soluzioni”.
“Il circuito 19 è un continuo ‘toglie e mette’. Mio Dio, le attrezzature si rompono e non succede niente. Questo è abuso e distruzione per il popolo.”
3. “Io sono del blocco 8 e ci hanno distrutto. Sono state quasi 24 ore senza corrente. Questo non cambierà, chi può andarsene da Cuba, lo faccia.”
Altri commenti riflettono la frustrazione di coloro che soffrono di black-out prolungati e non ricevono spiegazioni coerenti da parte delle autorità.
Alcuni utenti hanno segnalato che il circuito 24 è rimasto senza elettricità per oltre 16 ore, mentre altri hanno criticato la mancanza di gas e l'impossibilità di soddisfare i bisogni fondamentali.
Una situazione simile si è verificata a Camagüey, dove la marcia convocata si è svolta con pochi partecipanti e in mezzo a un massiccio blackout nella città, come documentato dal giornalista indipendente José Luis Tan Estrada nei suoi social media.
Critiche alla marcia ufficialista
La Marcia delle Torce non è sfuggita al scrutinio dei santiagueri, che hanno messo in discussione l'energia impiegata nella sua organizzazione a confronto con le carenze quotidiane dei cittadini.
Un utente ha riassunto il sentimento collettivo: “Allo stesso modo hanno fatto la manifestazione. Si azzardano: l'energia che manca per la corrente la spendono nella manifestazione”.
Il video di Mayeta Labrada ha suscitato un'ondata di indignazione, rafforzando il sentimento di abbandono da parte delle autorità e la percezione che queste attività ufficiali siano scollegate dalla realtà del popolo cubano.
La Marcia delle Torce a Santiago de Cuba, svoltasi in un contesto di blackout generalizzato, è diventata un riflesso del malcontento popolare e della sfiducia verso le autorità.
Mentre alcuni intonavano slogan alla luce di torce, la maggior parte dei santiagueri si profondava nell'oscurità, affrontando privazioni che sembrano non avere fine.
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