Yordenis Ugás reagisce a "Sufre Otaola" nel concerto di Bebeshito: "Sento delusione e vuoto"

Yordenis Ugás critica la mancanza di impegno dei cubani a Miami dopo il concerto di Bebeshito, sottolineando l'importanza di sostenere la libertà a Cuba.


Il rinomato pugile cubano Yordenis Ugás non ha nascosto il suo disappunto dopo il concerto di Oniel Bebeshito a Miami, dove migliaia di presenti hanno intonato il coro "Sufre Otaola" in riferimento al presentatore Alexander Otaola. Attraverso un video e un messaggio sui suoi social, Ugás ha messo in discussione la mancanza di impegno della comunità cubana verso le cause fondamentali di libertà e giustizia, lanciando un appello alla riflessione collettiva.

"Stavo guardando le notizie sul concerto e mi chiedo com'è possibile che si radunino così tanti cubani, 20 mila cubani, e abbiano un minuto per El Taiger, che riposi in pace, ma nulla per i nostri prigionieri politici, per le nostre cause comuni. Nemmeno dieci secondi per questo," ha espresso Ugás con evidente indignazione.

Il pugile ha sottolineato la contraddizione di molti partecipanti, i quali, dopo essere fuggiti dalla dittatura cubana, ora concentrano le loro energie su rivalità interne invece di indirizzare i loro sforzi nella lotta contro il regime che li ha costretti a emigrare. "Come è possibile che persone che sono scappate dalla dittatura, persone che sicuramente stanno affrontando il loro caso con un giudice dell'immigrazione, gridino contro un influencer e non contro il sistema comunista che li ha costretti a partire?", ha enfatizzato.

Nel suo messaggio, Yordenis Ugás ha anche lamentato quella che considera una perdita di opportunità per difendere i più di mille prigionieri politici che rimangono incarcerati a Cuba. “Fidel e Raúl hanno ucciso migliaia di persone, schiavizzando un popolo per oltre 60 anni. Ora Canel, con le mani sporche di sangue, ha più di 1.000 prigionieri politici, ha espulso la maggior parte o tutti quelli che si trovano lì a quel concerto, e le loro famiglie stanno affrontando difficoltà, necessità, senza elettricità, senza medicine, senza cibo. E indovina un po'... si riuniscono 20.000 cubani nonostante tutto questo e, cosa fanno? Gridano contro uno dell'esilio”, ha scritto.

"Un popolo che odia più un influencer che un sistema comunista e una dittatura, quel popolo non può essere libero", ha affermato per concludere il video.

Il pugile ha concluso la sua riflessione con una citazione di José Martí: "Quando si tratta di libertà, tutto al fuoco, fino all'arte, per alimentare il falò", e ha ribadito il suo impegno per la causa della libertà per Cuba. "Dio, Patria, Vita, Libertà", ha concluso.

Domande frequenti sulla reazione di Yordenis Ugás al concerto di Oniel Bebeshito

Perché Yordenis Ugás ha mostrato delusione dopo il concerto di Oniel Bebeshito?

Yordenis Ugás ha espresso la sua delusione perché durante il concerto di Bebeshito, migliaia di cubani hanno intonato "Sufre Otaola" invece di sostenere la libertà e la giustizia a Cuba. Ugás ha criticato la mancanza di supporto per i prigionieri politici e la concentrazione di energie su rivalità interne, invece di affrontare il regime dal quale molti partecipanti sono fuggiti.

Quale messaggio ha voluto trasmettere Ugás alla comunità cubana in esilio?

Yordenis Ugás ha invitato la comunità cubana in esilio a riflettere sulle proprie priorità e a unirsi nella lotta per la libertà dei prigionieri politici a Cuba. Ha esortato i cubani a mobilitarsi e a dare visibilità alla causa dei diritti umani nell'isola, suggerendo che la mancanza di unità rappresenta un ostacolo per ottenere un cambiamento significativo.

Qual è la critica di Ugás nei confronti dei partecipanti al concerto di Bebeshito?

Ugás ha criticato i presenti per essersi concentrati su rivalità interne, come il canto contro Alexander Otaola, invece di concentrare i loro sforzi nel condannare il regime cubano e sostenere i prigionieri politici. Ha messo in discussione come persone che sono fuggite dalla dittatura possano focalizzarsi su conflitti minori anziché sul sistema comunista che le ha costrette a emigrare.

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Izabela Pecherska

Redattrice di CiberCuba. Laureata in Giornalismo all’Università Rey Juan Carlos di Madrid, Spagna. Redattrice per El Mundo e PlayGround.