Il New York Times definisce l'attuale crisi a Cuba come la peggiore dalla Rivoluzione

Cuba affronta la sua peggiore crisi dalla Rivoluzione, con black-out, migrazione di massa e povertà estrema.

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Il quotidiano statunitense The New York Times ha affermato questo venerdì che Cuba sta attraversando la peggiore crisi da quando Fidel Castro ha assunto il potere nel 1959, superando persino il cosiddetto Periodo Speciale degli anni '90, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.

L'articolo sottolinea che il paese affronta una combinazione di sfide economiche, sociali ed energetiche che hanno profondamente deteriorato la qualità della vita dei cubani.

Tra i problemi menzionati ci sono tre blackout nazionali dall'ottobre, una crisi migratoria che ha ridotto la popolazione di almeno un milione di persone dalla pandemia e un'economia stagnante con previsioni negative per gli anni a venire.

"In molti aspetti, Cuba sta attraversando la sua peggiore crisi da quando Fidel Castro ha preso il potere 66 anni fa, superando persino quella all'inizio degli anni '90, quando la dissoluzione dell'Unione Sovietica privò Cuba del suo principale sostegno. Cuba ha subito tre blackout in tutto il paese da ottobre. Le cifre ufficiali mostrano che la popolazione si è ridotta di almeno un milione di persone, pari al 10%, dalla pandemia. Oltre 675.000 di questi cubani si sono trasferiti negli Stati Uniti", sottolinea il rapporto.

Nel contesto del decimo anniversario del ripristino delle relazioni diplomatiche tra Cuba e Stati Uniti, il reportage descrive come i cubani affrontano quotidianamente prolungati blackout, lunghe code nei supermercati con scarse forniture e la costante partenza di familiari e amici verso l'estero.

"Dieci anni fa c’era speranza. Ora c’è disperazione", riassumono diversi intervistati dall'isola.

L'articolo sottolinea anche il crollo del turismo, la chiusura delle attività private e il deterioramento delle infrastrutture urbane, con strade piene di spazzatura e un'atmosfera di "sensazione di miseria".

Il rapporto preliminare della Commissione Economica per l'America Latina e i Caraibi (Cepal) prevede una contrazione dello 0,1% del PIL cubano per il 2025, collocando il paese, insieme ad Haiti, tra le economie meno performanti dell'America Latina.

Nonostante questo panorama, il ministro dell'Economia e della Pianificazione di Cuba, Joaquín Alonso Vázquez, ha recentemente dichiarato di prevedere una crescita dell'1% del PIL per il 2025, basata su una possibile ripresa del turismo, l'aumento delle esportazioni e la riattivazione dei settori produttivi.

Il VII Rapporto sullo Stato dei Diritti Sociali a Cuba dell'Osservatorio Cubano dei Diritti Umani (OCDH) rivela che l'89% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema. Segnalazioni sui social media hanno mostrato anziani che svenivano per strada e persino morivano, letteralmente, di fame.

La crisi alimentare è al primo posto tra i problemi sociali, seguita dai blackout e dall'inflazione.

Il documento indica che "sette cubani su dieci hanno smesso di fare colazione, pranzo o cena a causa della mancanza di denaro o della scarsità di cibo", mentre solo il 15% può consumare tre pasti al giorno senza interruzioni.

L'analisi di The New York Times arriva nel decimo anniversario della ripresa delle relazioni diplomatiche tra Cuba e Stati Uniti, evidenziando il divario tra le aspettative di cambiamento che esistevano all'epoca e la cruda realtà attuale.

Il regime di La Habana non riconosce la propria ineptitudine e continua a incolpare l'embargo statunitense per il disastro della cosiddetta rivoluzione cubana.

Domande Frequenti sulla Crisi a Cuba

Perché si considera che Cuba stia attraversando la sua peggior crisi dalla Rivoluzione?

Cuba sta affrontando una crisi economica, sociale ed energetica senza precedenti, che supera persino il Periodo Speciale degli anni '90. La combinazione di black out nazionali, una crisi migratoria e un arresto economico ha profondamente deteriorato la qualità della vita dei cubani, con l'89% della popolazione che vive in condizioni di povertà estrema.

Qual è l'impatto della crisi energetica sulla vita quotidiana dei cubani?

La crisi energetica ha portato a prolungati black-out che influenzano sia la vita quotidiana sia i servizi essenziali. Gli ospedali e i centri sanitari subiscono interruzioni di corrente, e la mancanza di energia incide anche sulla disponibilità di cibo e medicine. Questa situazione aggrava ulteriormente la già precaria condizione economica e sociale dell'isola.

Come ha risposto il governo cubano alla crisi?

Il governo cubano ha cercato di giustificare la crisi incolpando l'embargo statunitense, ma non ha attuato misure efficaci per alleviare l'impatto sulla popolazione. Le risposte del governo sono state tardive e insufficienti, e le politiche repressive continuano a impedire alla società civile di organizzarsi per trovare soluzioni.

Quali sono le prospettive economiche di Cuba per il 2025?

Il governo cubano prevede una crescita del PIL dell'1% per il 2025, ma queste previsioni sono considerate poco realistiche da molti esperti. L'economia cubana affronta sfide significative, come un sistema produttivo obsoleto, scarsità di risorse e un'inflazione elevata, che ostacolano la ripresa economica.

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Redazione di CiberCuba

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