Un cubano reagisce a chi critica gli emigrati per denunciare la situazione a Cuba: "Preferisci che stia zitto?"

"L'altra domanda sarebbe: cosa stai facendo tu? Anche noi che siamo di qua perdiamo delle cose."


“Cosa preferisci? Che stia zitta, ora che posso, che stia zitta?” Con questa domanda, il tiktoker cubano MirabalHumor ha risposto a coloro che lo criticano per aver denunciato la dittatura da fuori dell'isola, accusandolo di non aver fatto nulla mentre viveva a Cuba. In un video che non ha lasciato indifferente nessuno, ha chiarito che nessuno conosce la sua storia né ciò che ha dovuto affrontare prima di emigrare: “Prima di tutto, tu non mi conosci e non sai ciò che ho fatto né ciò che non ho fatto. E, dall'altra parte, voglio farti una domanda: se davvero ti interessa o ti dà fastidio per qualche motivo, cosa stai facendo tu?”.

La riflessione non si è fermata qui. Mirabal ha messo in discussione la passività di molti sull'isola che, inoltre, ignorano i costi elevati - emotivi e di altra natura - che pagano gli emigrati. “Anche noi che siamo qui perdiamo qualcosa. Chiudiamo la possibilità di riabbracciare i nostri cari, di camminare per le strade in cui siamo cresciuti, di riconnetterci con ciò che siamo. Non sappiamo quando arriverà quel abbraccio, e a volte non arriva mai. Perdiamo il diritto di tornare senza paura, perché sappiamo che potrebbero farci del male. E tu, cosa sacrifichi?”.

Conosciuto anche per le sue parodie umoristiche – come il ciclo di vita di un poliziotto a Cuba o le feste del CDR – il messaggio di @MirabalHumor, che ha assicurato che nonostante tutto manterrà la sua posizione, ha toccato corde sensibili e provocato un’ondata di reazioni di supporto e empatia su TikTok. Molti utenti, sia cubani che venezuelani, hanno condiviso le proprie esperienze di esilio e hanno messo in evidenza il coraggio di Mirabal. “Io in particolare sono partito l’11/7 e ho sofferto molto fino a quando sono riuscito a fuggire. Ho famiglia a Cuba e non posso più entrare, e in continuazione sui social mi dicono la stessa cosa”; “Noi perdiamo la possibilità di vedere i nostri cari, ma nessuno ne parla. Vai avanti, stai facendo bene”; “Hai completamente ragione. Me lo dicono spesso, e considerato che sono nel bel mezzo del caos. Sono prigioniero in un'isola, ma il mio pensiero è libero”.

Altri hanno sottolineato l'importanza di non tacere: “Non stare in silenzio, canta, recitalo, comunica con i gesti, ma non tacere”; “Chi dice questo è perché non ti conosce”; “Hai assolutamente ragione. Coloro che ti criticano sono solo invidiosi”. Dalla Venezuela, le parole di Mirabal hanno risuonato profondamente: “Vivo in un paese dittatoriale. Non è facile esprimere ciò che pensi perché ti rovinano la vita. Ciò che si vede nelle notizie non è nemmeno un quarto”; “Come venezuelana, mi sento allo stesso modo. Ci sono persone che criticano e non hanno mai fatto nulla”.

Ci sono stati quelli che hanno colto l'occasione per riflettere sul dolore dell'esilio: “Alcuni di noi perdono l'abbraccio perché i nostri genitori e nonni vengono a mancare mentre siamo lontani. Questa è una ferita che nunca si chiude”; “È triste vedere un'isola sequestrata e che ci siano persone che criticano chi fa qualcosa”; “La dittatura non solo perseguita, ma fa anche sparire chi parla. Non ti tacere mai”.

Il video di MirabalHumor ha chiarito che, sebbene la distanza non guarisca le ferite, non spegne nemmeno l'impegno per la libertà. Nelle sue parole, denunciare è anche una forma di resistenza e un modo per restare vicino ai propri cari, anche da lontano.

Domande frequenti sulla critica situazione a Cuba e sulla diaspora cubana.

Perché MirabalHumor ha deciso di parlare della situazione a Cuba dall'estero?

MirabalHumor sente il dovere di denunciare le ingiustizie del regime cubano e crede che la sua voce possa essere più efficace dall'estero, dove non è soggetto alle ritorsioni del governo. Nonostante le critiche che riceve per non aver agito mentre viveva a Cuba, sottolinea i sacrifici e la perdita che comporta non poter tornare nella sua terra natale.

Quali sacrifici affrontano i cubani che emigrano?

Gli cubani che emigano, come MirabalHumor, perdono la possibilità di abbracciare i propri cari e di camminare per le strade della propria infanzia. Inoltre, affrontano l'incertezza e la paura di non sapere se potranno tornare a Cuba senza subire ritorsioni, sacrificando così la loro connessione diretta con la cultura e il paese d'origine.

Qual è la percezione della comunità cubana sulla situazione nell'isola?

La percezione tra i cubani, sia dentro che fuori dall'isola, è che la situazione a Cuba sia critica, caratterizzata da scarsità, repressione e mancanza di opportunità. Molti nella diaspora utilizzano piattaforme come TikTok per esprimere il loro dolore e chiedere empatia verso coloro che vivono ancora sotto il regime cubano.

Perché alcuni cubani criticano gli emigrati che denunciano il regime?

Alcuni cubani criticano gli emigrati perché credono che, essendo lontani dall'isola, non affrontino più gli stessi rischi o perché non hanno fatto abbastanza mentre vivevano a Cuba. Tuttavia, MirabalHumor e altri sottolineano che la distanza non attenua il loro impegno per la libertà e che denunciare è una forma di resistenza valida e necessaria.

COMMENTARE

Archiviato in: