Continuano i massicci blackout a Cuba mentre viene ripristinato il sistema elettrico nazionale

Cuba affronta massicci blackout a causa del malfunzionamento del ripristino del sistema elettrico nazionale dopo l'uragano Rafael. La domanda supera l'offerta, con un deficit notevole e insolito di 752 MW nelle ore di punta.


I massicci blackout continuano ad aumentare il malcontento dei cubani, che questo sabato dovranno nuovamente subire le conseguenze del parziale ripristino del sistema elettroenergetico nazionale (SEN).

Così ha informato il giornalista ufficialista José Miguel Solís, che ha pubblicato sui propri social la situazione della generazione elettrica nell'Isola, che continua a essere critica dopo il passaggio dell'uragano Rafael e l'ultimo collasso totale subito dal SEN.

Cattura dello schermo Facebook / José Miguel Solís

“Il SEN oggi sabato. Deficit dell'ordine di 752 MW durante l'orario di massima richiesta”, ha indicato Solís su Facebook, riportando le dichiarazioni rilasciate alla Televisione Cubana dall'ingegnere Lázaro Guerra Hernández, direttore tecnico della Unión Eléctrica de Cuba (UNE).

Il direttore ha comunicato che è stata realizzata l'interconnessione della sottostazione del Mariel, il che ha permesso di avviare la centrale galleggiante e iniziare l'avviamento dell'unità numero 6 della centrale termoelettrica (CTE) Máximo Gómez del Mariel.

Tra gli obiettivi di recupero raggiunti, Guerra Hernández ha menzionato che era già stata sincronizzata l'unità 1 della CTE Santa Cruz del Norte e che era stata integrata l'unità 4 della CTE di Cienfuegos.

"Per oggi si prevede una disponibilità di 1.918 MW durante l'orario di punta, con una domanda massima di 2.600 MW, comportando un deficit di 752 MW," ha dichiarato Solís, citando il direttore della UNE nella sua pubblicazione.

Questa previsione contrasta con le precedenti, poiché le cifre, sia della domanda massima che del deficit durante l'orario di punta, differiscono notevolmente da quelle abituali degli ultimi tempi.

Non si conoscono i motivi per cui l'azienda statale abbia formulato una previsione così diversa dalle precedenti, in cui la domanda era superiore a 3.000 MW e le "afflizioni" superavano i 1.400 megawatt.

Infine, il dirigente della UNE ha indicato che si stava valutando la possibilità di interconnettere Pinar del Río al SEN, e che quest'ultimo continuava a "lavorare in modo stabile".

"I danni alla rete di distribuzione di Artemisa sono considerevoli, così come a L'Avana. La capitale è al 48% di copertura elettrica. Mayabeque è al 49%," ha sottolineato Solís nel suo post.

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