Cubana negli Stati Uniti esplode contro coloro che criticano i nuovi arrivati: "Nessuno parla del lavoro che devono fare per andare avanti"

Ailén Góngora critica la mancanza di supporto per i cubani appena arrivati negli Stati Uniti, evidenziando le difficoltà e i maltrattamenti che affrontano nelle case di familiari o amici, suscitando dibattito sui social.


La cubana Ailén Góngora ha acceso i social media con un video in cui espone la mancanza di supporto che, secondo lei, molti nuovi arrivati negli Stati Uniti affrontano quando si trovano a vivere in casa di familiari o amici. Nel suo video, che ha già raccolto centinaia di reazioni, Góngora si mostra “indignata” e lancia una dura critica ai cubani che offrono la loro ospitalità, ma poi voltano le spalle a coloro che cercano un nuovo inizio in quel paese.

"Se hai offerto la tua casa a un amico, a un familiare o a una persona per arrivare negli Stati Uniti, invece di criticarlo così tanto, dovresti aiutarlo," ha affermato @ailen_gongora, sottolineando che molti criticano i neofiti per "non voler lavorare" o "non fare nulla", ma nessuno racconta le difficoltà che affrontano. Ailén insiste che questi nuovi arrivati a volte necessitano di aiuto per regolare la propria situazione burocratica, un mezzo di trasporto per spostarsi o anche orientamento, e invece ricevono maltrattamenti o indifferenza da parte di coloro che inizialmente avevano offerto supporto.

“Ciò che mi indigna è che i cubani passano la vita a criticare altri cubani… nessuno parla dell’altra realtà,” ha aggiunto Ailén, spiegando che, sebbene nel suo caso la sua famiglia l’abbia sostenuta, conosce storie di persone che “le hanno sfruttate, finite e poi le hanno cacciate di casa,” nonostante avessero promesso aiuto all’inizio.

La pubblicazione di Ailén ha toccato una corda sensibile tra gli utenti di TikTok, che non hanno esitato a condividere esperienze simili o a sostenere il suo messaggio. “Si scordano che anche loro sono stati nuovi arrivati; non c'è umiltà, sensibilità e tanto meno solidarietà”, ha commentato un'utente; “Per un tetto e un piatto di cibo ti trattano come un schiavo e se ti ribelli, ti mandano in strada”, ha scritto un altro. Diversi cubani concordano sul fatto che hanno affrontato questa situazione, affrontando sfide senza il supporto promesso, e alcuni hanno persino riferito di essere stati aiutati più da sconosciuti che dalla propria famiglia. “Nemmeno la mia famiglia mi ha accolto, meglio ha fatto uno sconosciuto che mi ha teso la mano”, si legge in un altro commento.

Altri, invece, hanno offerto una prospettiva diversa e hanno ricordato che ci sono persone che non si lasciano aiutare o sono sfruttatrici. “Ci sono anche quelli a cui offri la tua casa e a cui tendi una mano, e poi dietro fanno delle cose brutte,” ha osservato un’utente, mentre un’altra ha aggiunto: “Qui ci sono di tutto, i maleducati e i sfruttatori, dipende dalle persone.”

Questo video di Ailén Góngora continua a generare dibattito e a mettere in luce una realtà che pochi discutono apertamente: le difficoltà interne che molti migranti affrontano all'arrivo negli Stati Uniti, non solo per le sfide del paese in sé, ma anche per la mancanza di supporto tra gli stessi cubani.

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