In un recente articolo, il Periódico Girón di Matanzas espone le sfide e l'alto costo che affrontano le donne cubane per accedere ai prodotti per l'igiene mestruale in mezzo alla grave crisi che il paese sta vivendo.
Nel reportage intitolato “Quanto costa menstruare a Cuba?”, lo spazio ufficiale mette in evidenza la grave mancanza di assorbenti nella provincia e l'impatto economico che questa situazione comporta.
Durante tutto il 2023, le farmacie di Matanzas non hanno ricevuto neppure un lotto di “íntimas”, mentre nel 2024 le consegne sono state limitate, con solo 63.696 pacchetti ad aprile e 15.984 ad agosto, insufficiente per le 82.495 donne in età fertile della provincia.
Il lavoro giornalistico espone che il Sistema Sanitario Pubblico del nostro paese garantisce la vendita regolamentata di prodotti intimi di fabbricazione nazionale nelle farmacie, al prezzo di un peso e 20 centesimi al pacco, ma la mancanza di materiali importati ha ridotto la produzione a livelli minimi, al punto da non riuscire a soddisfare la domanda.
Costrette dalla situazione, le donne si rivolgono al mercato informale o alle Mipymes, dove i prezzi di un pacchetto di assorbenti oscillano tra i 400 e i 1.000 pesos, rappresentando tra il 10 e il 30 percento del reddito mensile di una donna cubana media.
Un riflesso delle condizioni di vita del popolo cubano, mentre il regime mostra la sua inefficacia e si concentra nel chiedere maggiori sforzi e pazienza.
Le assorbenti non sono un lusso, ma una necessità igienica e medica a cui le donne devono avere accesso e non possono aspettare indefinitamente, poiché la biologia non aspetta. Inoltre, a questa scarsità si aggiunge quella di altri prodotti essenziali come i prodotti per l'igiene, i preservativi o i farmaci, solo per citarne alcuni.
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