Migranti cubani si sono uniti alla carovana venezuelana denominata "El Niño", che è partita domenica dal sud del Messico con destinazione Stati Uniti, in un contesto segnato dalle prossime elezioni presidenziali nel paese nordamericano e dalla promessa del candidato repubblicano Donald Trump di chiudere le frontiere.
La carovana, composta per lo più da venezuelani che fuggono dal regime di Nicolás Maduro, include anche migranti di varie nazionalità, i quali affrontano difficili condizioni climatiche e umanitarie durante il loro percorso, secondo l'agenzia EFE.
I cubani, come gli altri partecipanti, fuggono dalla precarietà economica e dalla repressione nei loro paesi d'origine, con la speranza di trovare un futuro più stabile nel territorio statunitense.
La carovana, composta da circa duemila persone, percorre la strada federale 200 verso Città del Messico, chiedendo aiuti umanitari al governo messicano nel corso del suo viaggio.
Poche ore fa, l'utente Bryan Avelar ha aggiornato su X che il contingente si è fermato a riposare sulla strada, all'ingresso di Villa Comaltitlán, a circa 50 chilometri da Tapachula, da dove sono partiti tre giorni fa.
Contò, inoltre, che alcuni viaggiano da settimane o mesi dai loro rispettivi paesi e temono di essere sequestrati più avanti, per questo viaggiano in gruppo.
Con le elezioni negli Stati Uniti in vista -il prossimo 5 novembre-, l'arrivo di questa carovana aggiunge tensione alla già complicata situazione migratoria nella regione, mentre migliaia di persone cercano nuove opportunità in mezzo all'incertezza politica.
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